In Italia il tasso di occupazione femminile, per l’età 15-64 anni, è stato del 52,5% nel 2023, un valore più basso della media dell’Unione Europea che si attesta al 65,8%. Per le donne, il tema del bilanciamento tra lavoro e famiglia rimane critico per chi nella propria famiglia svolge un lavoro di cura non retribuito. Il gender gap tra il tasso di occupazione degli uomini e delle donne in Italia, nello stesso anno, era di 17,9 punti percentuali, ben più marcata rispetto alle differenze osservate a livello EU27 (9,4 punti percentuali) e seconda, di pochissimo, solo alla Grecia, dove la differenza è di 18 punti percentuali.
Inoltre, nel nostro Paese la nascita di un figlio influisce sulla disparità di genere nel mondo del lavoro, come mostrano i dati delle dimissioni volontarie post genitorialità: a dimettersi sono principalmente le madri, al primo figlio ed entro il suo primo anno di vita.
Nel corso del 2022, infatti, sono state effettuate complessivamente 61.391 convalide di dimissioni volontarie per genitori con figli in età 0-3 in tutta Italia, in crescita del 17,1% rispetto all’anno precedente. La percentuale che riguarda le donne è del 72,8% del totale, pari a 44.699. Mentre il 27,2% riguarda uomini, pari a 16.692.
Questi sono solo alcuni dei dati emersi da Le Equilibriste. La maternità in Italia nel 2024, pubblicazione di Save the Children che ormai per il nono anno consecutivo ci racconta le difficoltà delle donne mamme nel nostro Paese.
Il report, quest’anno, riporta anche un confronto tra le condizioni di vita delle mamme in Italia e quelle che vivono in altri paesi: Francia, Finlandia, Germania e Repubblica Ceca, analizzando le politiche pubbliche a sostegno della maternità nei diversi contesti nazionali.
Per saperne di più scarica la pubblicazione: LE EQUILIBRISTE. LA MATERNITÀ IN ITALIA NEL 2024