ll bambino a 5 anni raggiunge una fase di crescita molto interessante. Anche se non ci sono tanti cambiamenti fisici, come invece avviene negli anni precedenti, lo sviluppo psicomotorio e l’acquisizione delle capacità sono straordinari.

 

Ringraziamo Genny Mangiameli, dello Spazio Mamme di Cataniaun progetto di Save the Children implementato dal CSI-Catania con l’obiettivo di promuovere l’inclusione dei bambini tra 0 e 6 anni e delle loro famiglie, partner della Rete ZeroSeiper averci dato l’opportunità di approfondire il tema dello sviluppo psicomotorio del bambino nei sui primi anni di vita.

 

Oggi parleremo del bambino di cinque anni.

 

I primi grandi apprendimenti
Il bambino di 5 anni impara a vestirsi da solo, a parlare in maniera sempre più complessa, a stringere amicizie e a capire il senso dei “no” dei genitori. Anche l’alimentazione impercettibilmente cambia, perché diventa sempre di più un “piccolo adulto” con i suoi gusti personali e il rischio, però, di commettere errori alimentari. Oltre alle classiche visite di controllo dal pediatra, può essere necessario anche far vedere il bambino dall’oculista, dall’otorino o dall’ortopedico. Non mancano i problemi psicologici, come la timidezza o, più spesso di quanto si creda, la tentazione di compiere piccoli furti.

 

L’importanza dello sport
A cinque anni il bambino ha ormai acquistato una grande abilità di movimento e una buona capacità di coordinazione. È in grado di correre spedito, senza più inciampare o barcollare, si arrampica con estrema facilità sui giochi al parco e sale e scende le scale da solo, anche velocemente. Inoltre, riesce a restare in equilibrio saltando su un solo piede: questo gli permette, per esempio, di saltare con la corda sia a piedi uniti sia con i piedi alternati. È L’età in cui il bimbo affina alcune abilità che gli consentono di praticare alcuni sport utili a prevenire l’obesità, sempre più diffusa tra i bambini. Molto indicati sono gli sport di squadra che favoriscono la socializzazione ma anche quelli individuali, ad esempio, come il nuoto. Molti bambini iniziano a frequentare la piscina anche sotto i cinque anni, ma è a partire da questa età che il piccolo riesce a sincronizzare il movimento di braccia e gamba, a nuotare a stile libero, e soprattutto, apprende ad andare sotto acqua senza tappare il naso, riemergendo, tra una bracciata e l’altra, per respirare. Intorno a quest’età, poi, i bambini iniziano a capire il senso delle regole e lo spirito di squadra, quindi, pronti per poter seguire un corso di calcio o di pallavolo (o altro sport).

 

Giocare in gruppo
In genere, a partire dai cinque anni, il gioco di gruppo è l’attività preferita del bambino, che ormai è nel pieno dell’epoca della socializzazione e non gioca più accanto agli altri, ma “insieme” agli altri. Con i compagni di scuola e gli amici partecipa a giochi all’aperto con regole e ruoli prestabiliti o a sport come il calcio, mentre in casa prevalgono i giochi di società, in scatola. Sono tutte attività che hanno la funzione di misurare l’abilità del bambino e di metterlo in competizione. Spesso poi, si diverte a fare la guerra con giochi come guardie contro ladri, cow-boy contro indiani, maschi contro femmine, mettendo in scena i sentimenti di rivalità e aggressività dei bambini di questa età ma in modo sano.

 

Manierismi motori
Il genitore in questa fase di crescita deve prestare attenzione ad un fenomeno comunemente osservabile in bambini sensibili e caratterizzati da un certo trasporto emotivo, ovvero i “manierismi motori” che, in certe modalità potrebbero esprimere un disturbo psichiatrico del bimbo ma di per sé non sono motivo di preoccupazione. Consistono in movimenti di parti del corpo ripetitivi e senza finalità comunicative adottate dal bambino per esprimere, a seconda dei diversi contesti, allegria oppure disappunto. (es. piegare il busto in avanti e agitare le braccia). Qualora queste caratteristiche si evidenzino in bambini con uno sviluppo regolare per quanto riguarda le tappe evolutive, potrebbero essere ascrivibili a un disturbo semplice e transitorio dell’età evolutiva. Se, invece, i manierismi si dovessero associare ad altre anomalie dello sviluppo quali disturbi della comunicazione o della socializzazione, risulta importante eseguire una valutazione più approfondita di natura neuropsichiatrica e logopedica. Se tali valutazioni riscontrassero un quadro in norma, allora si tornerebbe a parlare di forme di manierismi semplici e transitori. La scelta di inserire il bambino in un percorso di psicomotricità risulterebbe certamente utile ed è preferibile intraprendere un percorso sportivo che prevede il coinvolgimento armonico dei diversi distretti corporei con un lavoro muscolare di tipo aerobico, come avviene ad esempio nel nuoto o nella ginnastica artistica.
E’ importante monitorare nel tempo il bambino così da notare se la sintomatologia dovesse arricchirsi durante lo sviluppo di nuovi elementi clinici, che potrebbero richiedere ulteriori approfondimenti e valutazioni. Il genitore deve essere bravo a vivere senza ansia questo percorso, per evitare di trasmettere al bimbo, le sue preoccupazioni e creare nel piccolo un senso di frustrazione.
A questa età il piccolo è quasi pronto per il grande salto: la scuola. Soprattutto se ha frequentato l’asilo, sa già contare fino a dieci, recitare poesie e filastrocche, disegnare e ritagliare. Il bambino ora muove con più coordinazione il proprio corpo ed è dotato di una maggiore manualità. Per esempio, è in grado di impugnare la matita come un adulto: questo gli permette di disegnare tratti più netti e di essere più preciso nelle sue opere. Inoltre è in grado di usare correttamente un paio di forbicine senza farsi male e ciò rappresenta per lui un grande divertimento: molti bambini amano tagliare giornali e album in tanti piccoli pezzi e poi incollarli secondo un ordine, spesso poco comprensibile, su fogli di carta, realizzando una sorta di “collage”. A questa età i piccoli sono in grado di compiere i primi lavoretti manuali e si cimentano nella produzione di oggetti in cartapesta o con la pasta di sale o nella realizzazione di biglietti di auguri per mamma e papà. La capacità di memorizzazione si è ulteriormente sviluppata. Il bambino ora è in grado di ricordare quasi tutte le parole di una canzoncina e di ripeterle in modo spedito, senza incepparsi. Anche il senso del ritmo e la capacità di orecchiare le melodie sono notevolmente migliorate riuscendo ad intonare un motivo con discreti risultati. Perfino le sue abilità di “attore” sono più affinate: così ora il bambino non solo riesce a ripetere una filastrocca a memoria, senza troppe esitazioni, ma è perfino in grado di darne una personale interpretazione, “recitandola”.

 

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