Le fasi dello sviluppo del bambino di 4 anni sono molteplici e complesse. Il bambino impara a parlare, a muoversi, a socializzare e relazionarsi con gli altri.
Grazie al contribuito di Genny Mangiameli, dello Spazio Mamme di Catania – un progetto di Save the Children implementato dal CSI-Catania con l’obiettivo di promuovere l’inclusione dei bambini tra 0 e 6 anni e delle loro famiglie, partner della Rete ZeroSei – continuiamo ad approfondire il tema dello sviluppo psicomotorio del bambino nei sui primi anni di vita.
Oggi parleremo del bambino di quattro anni.
Gli apprendimenti che pongono le basi
Tra i 3 e i 5 anni, i bambini fanno una enorme quantità di apprendimenti che pongono le basi per gli apprendimenti successivi. Cominciano ad assolvere ai “compiti” fondamentali di questa età ovvero, imparare a parlare, a muoversi, a socializzare e relazionarsi con gli altri. Questo è lo stadio di sviluppo cognitivo pre-operatorio, che si conclude a 6 anni, nel quale il bambino è in grado di utilizzare i simboli, le immagini, le parole e le rappresentazioni mentali che si manifestano principalmente attraverso l’imitazione differita, grazie alla quale è in grado di osservare e successivamente, a distanza di tempo (ore o giorni), di riprodurre quello che ha osservato dimostrando di aver conservato una rappresentazione interna del modello.
Dal punto di vista motorio è animato da una forte voglia di avventura e di esplorazione: si arrampica sui mobili, sugli alberi e sui giochi al parco con i coetanei, ponendosi in situazioni di sfida e confronto, per mettersi alla prova con se stesso e con gli altri. Le capacità di coordinazione generali migliorano, soprattutto quelle occhio-mano ed occhio-piede, sono messe in campo nel momento di confronto dinamico con la palla insieme ad altri bambini. La palla è uno strumento desiderato e utilizzato come tramite di relazione e viene usata sia con le mani sia con i piedi, giocando a lanciarsela l’un l’altro e ponendosi differenti obiettivi (fare goal, o colpire un obiettivo).
La socializzazione acquista una importanza fondamentale. È bene perciò che essi possano giocare e svolgere attività sia in casa che all’aperto, che possano parlare con persone in carne e ossa invece di limitarsi a guardare video e programmi televisivi e che possano giocare e relazionarsi con altri bambini non soltanto con gli adulti, in quanto cominciano a sentirsi sempre più attratti dal gruppo. Anche se le interazioni sono ancora limitate a momenti brevi e non di lunga durata, il bambino inizia a creare delle strategie per aggregarsi ai coetanei come lo scambio di giocattoli o imponendo la propria presenza, anche in modo “aggressivo”. Il contesto relazionale creato dalla presenza di altri bambini è infatti completamente diverso da quello che si crea in presenza di soli adulti. Giocando tra loro con una certa regolarità i bambini prendono più iniziative, si stimolano a vicenda, imparano a difendersi e a trovare punti di accordo.
Lo sviluppo cognitivo e del linguaggio si manifesta nella partecipazione del bambino alle prime conversazioni con i coetanei e con i famigliari, non solo di persona, ma anche al telefono che non lo inibisce più come prima. Al termine del secondo anno della scuola dell’infanzia il bambino dovrebbe avere l’inventario fonetico completo e strutturare frasi complesse e complete. Inoltre, acquisisce il senso del ritmo e impara a distinguere diverse melodie che gli permettono di inventare o canticchiare le prime canzoni sentite alla radio o alla televisione. Durante queste canzoni il bambino è particolarmente coinvolto cognitivamente, emotivamente e dal punto di vista motorio.
A quest’età ama sempre di più cimentarsi in giochi di finzione e di travestimento in cui immagina di essere un altro, creando dei veri e propri copioni condivisi con gli altri coetanei. Diventa in grado di cogliere le caratteristiche peculiari dei personaggi nei quali vuole trasformarsi (principesse, genitori, eroi, protagonisti di cartoni, etc) e di imitarli poi nel momento di gioco.
La passione per i giochi manuali lo portano ad apprezzare i primi puzzle, cominciando ad usare una quindicina di pezzi di dimensioni non troppo grandi. Impara, a tentativi, ad associare colori, non solo primari, ed inizia la denominazione di colori e forme geometriche, differenziandole sulla base delle dimensioni. È la fase delle “costruzioni”, con le quali può creare mondi sempre diversi che appartengono al suo vissuto o semplicemente al suo mondo interiore e immaginario.
Bambini e bambine diventano più indipendenti e più aperti al confronto con gli altri, scoprono le differenze tra maschi e femmine, cominciano a distinguere destra e sinistra , sviluppano la manualità fine (per esempio imparano a usare in sicurezza le forbici), sanno guidare il triciclo e c’è chi impara ad andare in bicicletta (con o senza rotelle).
Come mamma e papà possono accompagnare il processo di sviluppo del loro bambino
Nella relazione genitore/figlio è importante continuare a:
– leggere insieme libri ad alta voce, per alimentare e coltivare l’amore per i libri, andando in libreria o biblioteca e chiedetegli di raccontarvi la storia appena letta;
– coinvolgerli in semplici lavori in casa;
– incoraggiarli a giocare con altri bambini, perché lo aiuta a imparare il valore della condivisione e dell’amicizia;
– essere chiari e coerenti nel gestire la disciplina e nel dare loro dei limiti, spiegando quale comportamento vi aspettate;
– favorire lo sviluppo di buone conoscenze linguistiche parlando e usando un linguaggio ricco e corretto, aiutandoli a formulare le frasi corrette;
– supportarli nella gestione della rabbia e di altre emozioni;
– dare loro la possibilità di scegliere tra un numero limitato di scelte possibili, lasciando per esempio che decidano autonomamente, tra un ventaglio di opzioni, cosa indossare, cosa mangiare a merenda.
– condividere i momenti del pasto, quando possibile, offrendogli una dieta sana e variegata, ricca di frutta e verdura, limitando cibi e bevande contenenti zuccheri, grassi o sale;
– limitare il tempo davanti alla tv a non più di 1-2 ore al giorno;
– fornirli di attrezzature da gioco adeguate all’età, come palloni e mazze da baseball in plastica.
L’importanza delle attività all’aperto
Le attività all’aperto rappresentano una dimensione fondamentale nel favorire il corretto sviluppo cognitivo e psico-motorio del bambino.
In particolare durante le attività all’aperto:
– Educate vostro figlio a muoversi consapevolmente in strada: ad attraversare sulle strisce pedonali, a rispettare le indicazioni del semaforo, a non giocare in mezzo alla strada (se non pedonale) e a non correre oltre gli spazi consentiti esclusivamente ai pedoni;
– Quando va con il triciclo fategli indossare sempre il casco;
– Controllate i giochi all’aperto, assicurandovi che non ci siano parti lente o bordi taglienti;
– Insegnategli a nuotare, che si tratti di mare, piscina, fiume, lago o vasca da bagno, non abbassate mai la guardia e non lasciatelo solo in acqua;
– Insegnategli che esistono confini personali e norme sociali da rispettare (per esempio, non si può toccare chiunque si desideri). E, elemento ancora più importante, insegnate a riconoscere ed esprimere i propri confini (si può dire no; si può chiedere aiuto);
– usate gli appositi seggiolini o rialzi per gli spostamenti in automobile.
Per chi volesse approfondire è possibile consultare i seguenti contenuti:
- “Le fasi dello sviluppo dei bambini. La crescita psicomotoria a 5 anni”
- “Le fasi dello sviluppo dei bambini. La crescita psicomotoria a 3 anni”
- “Le fasi dello sviluppo dei bambini. La crescita psicomotoria 0-2 anni”
- “Le fasi dello sviluppo. La crescita motoria del neonato di 12 mesi”
- “Le fasi dello sviluppo. La crescita motoria del neonato da 0 a 8 mesi”