Ogni gravidanza è vissuta in modo personale da ciascuna donna ma tutte devono imparare ad interagire in modo diverso con il territorio di appartenenza e con ciò che è in grado di offrire loro: servizi, strutture, professionisti, rete sociale.

In una società sempre più complessa e differenziata come quella attuale, il benessere materiale ed esistenziale delle future mamme non va ricercato solo all’interno della famiglia, ma anche attraverso il contributo di altri ambiti di vita: dal lavoro, alla organizzazione del tempo libero, alle opportunità, istituzionali e non, al sostegno proveniente da uno stato sociale attento ai temi della cura.

 

Ne parliamo con Genny Mangiameli, dello Spazio Mamme di Cataniaun progetto di Save the Children implementato dal CSI-Catania con l’obiettivo di promuovere l’inclusione dei bambini tra 0 e 6 anni e delle loro famiglie, partner della Rete ZeroSei.

 

Come tutelare la salute di mamma e bambino
Lo stato di salute e lo sviluppo di bambine e bambini non è solo frutto del patrimonio genetico ereditato dai genitori: un ruolo importante spetta anche ai comportamenti adottati nel periodo che copre approssimativamente quello immediatamente precedente il concepimento e fino ai 2 anni di vita dei piccoli. E’ bene partire da una corretta informazione offerta alle coppie che hanno deciso di procreare, perché siano consapevoli del fatto che esistono elementi su cui non è possibile intervenire ed altri sui quali si può esercitare un certo controllo.
A cominciare dal servizio sanitario pubblico esistono delle Linee Guida prodotte dal Ministero della Salute che elencano una serie di servizi e strumenti in grado di accompagnare le donne in tutte le fasi della gravidanza: diagnosi, cura e la fase post-partum. Molto utile è la Carta dei Servizi per il percorso nascita che indica cosa fare, quando e dove.

Ogni Regione programma attività e progetti dedicati alla neogenitorialità, a sostegno della fase perinatale, realizzando:
percorsi di preparazione al pre/post-partum co-progettati e realizzati fra enti del terzo settore specializzati per le famiglie e Consultori, percorsi che si sono realizzati integrando i saperi delle diverse professionalità del sanitario, del sociale e dell’educativo;
progetti integrati per sostenere le fragilità dei nuovi genitori, con particolare attenzione al disagio di tipo sociale;
sostegno alle donne immigrate nel periodo post-nascita, anche attraverso le risorse informali del territorio, con particolare riguardo alla possibilità di attivare relazioni solidaristiche fra madri con maggior esperienza e nuove madri, dedicando a ciò appositi spazi e tempi;
progetti di rete per far conoscere alle famiglie le risorse che il loro territorio dedica ai genitori e ai nuovi nati, anche attraverso la costruzione di appositi materiali informativi, alcuni anche multilingue;
interventi per la promozione ed il sostegno all’allattamento al seno;
percorsi di conoscenza del massaggio infantile e della relazione fisica ed emozionale che si instaura fra genitori e nuovi nati;
• possibilità di realizzare visite domiciliari nelle prime settimane di rientro a casa dopo la nascita;
attività laboratoriali dedicate ai genitori e ai piccolissimi a rinforzo dello spazio di relazione che si crea fra genitori e figli, grazie al gioco, al racconto e all’ascolto, alla lettura e all’arte;
spazi di consulenza sui temi di vita dei bambini a bassa soglia di accesso, realizzati a volte in spazi informali del territorio;
• valorizzazione e promozione dei progetti, già attivati dalle aziende sanitarie locali, per il contrasto delle depressioni materne post-partum;
• contatti con tutte le famiglie che all’anagrafe registrano nuovi nati per salutarli ed accoglierli nella comunità.

 

I fattori esterni che influenzano il benessere
Supposto che il quartiere in cui si risiede è provvisto dei servizi necessari alla cura e all’accompagnamento alla gravidanza delle future mamme e dei loro bimbi, esistono dei fattori esterni che possono condizionare bene o male questo cammino. Quando una futura mamma non riesce a sfruttare al meglio la proposta nel pubblico, alcune realtà del terzo settore possono dare aiuto. Negli Spazi Mamme di Save the Children, si effettuano numerosi Interventi a supporto della genitorialità: incontri basati sull’ascolto dei bisogni psicofisici della futura mamma volti alla progettazione di azioni di orientamento ed accompagnamento.

La frequenza di un corso di accompagnamento alla nascita presso i servizi del territorio che sia di una azienda sanitaria o del Comune, è risultato essere un aggancio importante per fruire anche dei servizi del “dopo nascita”. Le mamme che hanno partecipato ad un corso durante la gravidanza hanno la possibilità di contattare il servizio al momento del rientro a casa per richiedere una consulenza specifica (consulenza sull’allattamento, nel primo anno di vita del bambino, o una visita domiciliare; ecc .) allo scopo di prevenire la solitudine e la depressione post-partum e di sostenere i genitori in difficoltà a prendersi cura e accudire il proprio bambino nel primo anno di vita.
Questa possibilità garantisce la continuità nell’assistenza alla gravidanza e al parto con tutte le loro implicazioni, in un percorso nascita integrato con i servizi territoriali delle Aziende sanitarie e con l’Unità Operativa di Neonatologia. In molti reparti di Neonatologia o Terapia Intensiva Neonatale è è presente il servizio di “Nido aperto”, uno spazio dedicato alla coppia madre/neonato in cui accudire il neonato, durante le ore diurne.

 

L’importanza dell’esposizione a fattori ambientali favorevoli
Sebbene il territorio sia in grado di offrire servizi indispensabili a future mamme e bimbi, le sue caratteristiche geo-ambientali e sociali potrebbero rappresentare un ostacolo al loro benessere. Questo accade quando si è costrette a vivere in spazi cittadini a rischio inquinamento e privi di aree verdi. Respirare aria inquinata, a causa del traffico, del riscaldamento domestico e delle emissioni industriali, peggiora la salute a vari livelli e in tutte le fasi della vita. Vivere in città limita l’accesso alla natura, può aumentare l’esposizione a rischi ambientali e si associa a stress e scarsa attività fisica. Tutti gli spazi verdi diventano, soprattutto in città, uno strumento prezioso per la promozione della salute mentale e fisica delle future mamme, della funzione cognitiva e immunitaria, oltre a ridurre la morbilità e la mortalità di chi ci vive. La presenza di verde urbano influenza positivamente la salute dei bambini, in termini di:
• Riduzione dello stress;
• Maggiori livelli di attività fisica;
• Maggiore autocontrollo dell’impulsività; 
Divertimento e maggiore socializzazione grazie al gioco con i propri coetanei.

E’ fondamentale l’appoggio della società nel suo complesso per la riduzione dei fattori di rischio ambientale, o legati all’esposizione professionale e sociale correlati a povertà o disagio di vario tipo. Tutti possiamo contribuire a inquinare meno, incentivando un uso equilibrato del riscaldamento domestico e gli spostamenti a piedi, in bicicletta o con i mezzi di trasporto pubblici, così come la pratica dell’attività fisica all’aria aperta. Si tratta di azioni individuali importanti che rafforzano il senso di comunità.

L’arrivo di una nuova vita non è solo motivo di grande gioia per i genitori ma diventa l’occasione di crescita di una intera comunità che coinvolge diversi attori a livello micro (genitori, famiglia, rete amicale, agenzie educative) e a livello macro (quartiere, circondario, comune di residenza, città) in cui tutti giocano un ruolo importante per garantire benessere al bimbo e al suo entourage.

Una comunità che non sviluppa senso solidaristico e accoglienza al più fragile tra i suoi componenti non è in grado di garantire futuro e sostenibilità a nessuno.

 

Per chi fosse interessato ad acquisire maggiori informazioni sul tema della didattica a distanza o a confrontarsi con altre esperienze è possibile consultare il blog di Save the Children, uno spazio dedicato a famiglie e bambini ma non solo