Chiedere ad un genitore di indicare un gioco che amano fare con il/la proprio/a figlio/a o di quantificare il tempo che dedicano normalmente al gioco può diventare motivo di stress o di imbarazzo per molti, perché la risposta è molto soggettiva e spesso prescinde dalla realtà dei fatti.

Ma perché questo argomento crea imbarazzo? Il giocare è considerato da molti genitori un’attività importante ma, a volte, non si riesce a utilizzarlo come utile strumento per rafforzare la relazione genitore/figlio e crescere insieme nella relazione. Presso lo Spazio Mamme di Catania, grazie all’intervento del Gruppo Lego che da anni sostiene le attività dei Punti Luce e degli Spazi Mamme di Save the Children in cinque città, si organizzano laboratori esperienziali che, condividendo l’approccio Lego, inquadrano il gioco come importante veicolo per l’apprendimento. Genny Mangiameli, educatrice del CSI Catania, ente implementatore delle attività dello Spazio Mamme e partner della Rete ZeroSei di Save the Children, ci racconta questa esperienza.

I laboratori chiamati appunto Learning through Play (Imparare giocando) coinvolgono bambine e bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, gestiti da esperti formati appositamente dalla Fondazione Lego e coadiuvati da educatori di Save the Children. Sono strutturati per fascia di età e suddivisi in attività mirate allo sviluppo cognitivo e relazione dei bambini con il gruppo dei pari, ma anche verso gli adulti. L’obiettivo principale è quello di stimolare, nel minore, le diverse abilità: da quelle creative a quelle sociali, cognitive ed emotive. Un elemento di fondamentale importanza è l’assenza di giudizio da parte degli operatori che non esprimono mai considerazioni negative sui lavori e sulle prestazioni dei bimbi, al contrario, sono sempre positivi e incoraggianti nella relazione con loro, evitando così il senso di frustrazione, lavorando sull’autostima e sull’acquisizione della fiducia in sé stessi e rafforzando l’apprendimento.

Ciascun laboratorio, della durata di un’ora circa, prevede una fase iniziale di “riscaldamento” degli arti coinvolti durante il gioco (mani, dita) e una fase successiva di costruzione con dei mattoncini Lego di diverse dimensioni.  La sequenza è pressoché la seguente:

  • 5 minuti di riscaldamento con movimenti facili delle dita, della testa e degli occhi
  • 10 minuti dedicati al disegno per impugnare le matite in modo corretto ed acquisire manualità con questi strumenti
  • 20 minuti di costruzioni Duplo e Lego individuale
  • 30 minuti di giochi a squadre con i Lego in cui si utilizzano le tecniche insegnate dalla Fondazione Lego o se ne sperimentano delle nuove

Tali tecniche, utilizzate durante l’attività, vengono adattate ai bambini in base alla loro età e al loro tipo di background. Tra le più gettonate: Tricky Tower, Blind Build, Double or Half, Skip Count, More Cube Fun, Build a scene, Hands on- Hands off e le Story Telling. Tutte consentono di stimolare e coinvolgere ogni bambino tenendo conto delle abilità o difficoltà di ciascuno.  

Durante le attività, gli educatori utilizzano parole in inglese e giocano molto con i numeri, i colori e vocaboli nuovi ma di facile comprensione, per potenziare il lessico.

Le attività del gioco possono essere individuali, a coppie e a squadre in modo che tutti i bambini sperimentino la dimensione individuale e quella di gruppo, imparando a socializzare con il gruppo dei pari. Questo aspetto li aiuta a scoprire le proprie emozioni e le proprie abilità, ma sempre attraverso il divertimento, elemento fondamentale per apprendere in modo  efficace.

Alcuni momenti del laboratorio sono dedicati all’ interazione tra genitore e figlio con apposite attività, proposte presso lo Spazio Mamme ripetibili a casa, con lo scopo di agevolare i genitori nella scelta di cosa fare e come nei momenti di svago. Non solo. Dal feedback di molti genitori è emerso che il gioco, riproposto a casa dopo l’esperienza allo Spazio Mamme, ha permesso di trascorrere anche poco tempo con i propri figli, ma con un innalzamento del livello qualitativo della relazione: poco tempo ma buono!   Altro risultato riportato è la crescita personale e il potenziamento della relazione diadica. Proprio con l’intenzione di fare crescere anche i genitori, prima di iniziare l’esperienza con il mondo dei Lego, tutti i genitori sono stati invitati a partecipare ad una formazione ad hoc.

Dopo un momento iniziale di imbarazzo, pian piano e attraverso l’attività pratica, i genitori si sono rilassati e hanno collaborato con interesse. A fine formazione loro stessi hanno preso consapevolezza:

  • Delle svariate attività che possono fare con i figli
  • Dell’importanza di dedicare anche poco tempo, ma di buona qualità al gioco con i figli
  • Del vivere la vita e la quotidianità con più di leggerezza, perché il divertimento è un diritto anche dei genitori!

L’attività Learning through Play continua regolarmente all’interno dello Spazio Mamme, ma visto il successo è stata proposta anche in alcune scuole dell’infanzia, raggiungendo livelli di consenso inaspettati. Attualmente sono stati coinvolti due istituti scolastici per un totale di 20 classi.  Il laboratorio si è rivelato, quindi, uno strumento molto efficace anche per rafforzare la collaborazione dello Spazio Mamme con le scuole, per mettere in rete tutti gli attori coinvolti nell’empowerment educativo a supporto dei bimbi della fascia 3-6 e dei loro genitori, e diffondendo sul territorio l’idea l’importanza dell’apprendimento attraverso il gioco, a prescindere dall’età dei suoi destinatari.

 

Per ulteriori approfondimenti e risorse utili relative ai diritti di bambini e bambine, consulta il blog di Save the Children Italia