Lo scorso mese di settembre 2023, lo sport è finalmente entrato nella nostra Costituzione come uno dei valori tutelati dalla Repubblica, che riconosce, appunto, “il valore educativo, sociale, e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme” (Art. 33). 

 

Lo sport, uscendo da una dimensione prettamente ludico-ricreativa, viene così ufficialmente riconosciuto quale parte integrante di un moderno sistema di welfare perché punta alla diffusione di stili di vita salutari ed è un efficace strumento di coesione e crescita culturale capace di contrastare forme di diseguaglianza a partire dai primissimi anni di età. Ha una funzione educativa capace di dare benessere alle persone, e include i diritti di solidarietà, pace, sviluppo, ed equilibrio ecologico. Lo sport è per tutti. Esistono attività sportive in cui ogni bambina e bambino, con le proprie caratteristiche psico-fisiche e culturali, ha la possibilità di esprimersi e confrontarsi con gli altri. Genny Mangiameli del CSI, partner di Save the Children per le attività dello Spazio Mamme e del Polo Millegiorni di Catania, ci spiega come lo sport sia parte integrante delle loro attività con bambini e bambine.

Allo Spazio Mamme di Catania organizziamo attività ludiche, e attività motorie vere e proprie rivolte ai bambini dai 3 anni in su. L’approccio ludico è necessario perché è il mezzo con il quale i bimbi apprendono modelli educativi, abitudini legate alla motricità che, nel tempo, divengono stili di vita. Inoltre, il genitore che condivide l’esperienza con il proprio figlio o figlia, ha l’occasione di osservare, apprendere a sua volta, e replicare tali modelli anche a casa. Ad esempio, un’attività che i più piccoli apprezzano particolarmente è il gioco con la palla morbida da terra. In cerchio, tutti seduti per terra su tappetini morbidi con l’animatore al centro che dà indicazioni, ci si passa la palla prima in senso orario e poi antiorario e successivamente si inseriscono delle varianti affinché diverse parti del corpo vengano coinvolte e stimolate. Ad ogni giro la variante in più farà sì che tutti i bimbi, dopo avere riscaldato tutti gli arti, si trovino in piedi.

 L’attività motoria deve essere pensata per stimolare il singolo e, al contempo, creare una relazione nel gruppo. Bimbi più lenti o, viceversa, più dinamici, impareranno che per concludere uno schema di gioco ci si dovrà sostenere a vicenda. L’educatore/educatrice e/o operatore/operatrice sportivo/a osserva il gruppo, ma deve essere in grado di guidare il singolo nel rispetto delle sue abilità, talvolta stimolando, altre volte, frenando. Lo sport rappresenta appieno la metafora della vita. Si cresce, si acquisiscono abilità, ma si comprendono anche i propri limiti che possono essere superati con l’impegno costante, o, talvolta, possono anche non essere superati. É a questo punto che entra in gioco la società, con un compito fondamentale: accogliere chi resta indietro e aiutarlo a raggiungere un obiettivo con i propri tempi e i propri mezzi.

 

Lo sport per tutti: uno strumento culturale per combattere le differenze e favorire la socializzazione 

Per fare sport non occorrono risorse economiche particolari, ognuno può approcciarsi ad una disciplina da autodidatta, ma sicuramente vivere e crescere in ambienti culturali in cui lo sport è promosso e ricopre grande importanza può fare la differenza. Nei contesti in cui i bambini non hanno la possibilità di frequentare spazi a loro dedicati (parchi pubblici, spazi verdi, centri per minori), il rischio di creare diseguaglianza è più alto. È in questi contesti che devono nascere ed essere supportate tutte le progettualità che promuovono lo sport. Lo Spazio Mamme ha anche questa funzione: creare opportunità per chi non ha la possibilità di avvicinarsi allo sport. Tra le nostre iniziative spesso organizziamo delle manifestazioni nelle piazze “più al margine” (intese in più accezioni), proprio con l’obiettivo di educare allo sport.  Attraverso giochi in movimento, gare a misura di bambine e bambini, utilizzando birilli, cerchi, cinesini, ostacoli, palle, reti…, le piazze si riempiono di bimbi che si divertono, socializzano tra di loro e con gli adulti di riferimento. Una vetrina che attira molte famiglie, soprattutto per chi ha bambini tra i 3 e i 6 anni.

Presso lo Spazio Mamme sperimentiamo ogni giorno nuovi approcci allo sport perché è lo strumento che consente la socializzazione tra i bambini e le bambine e l’integrazione tra culture diverse in modo immediato e facile. Una disciplina sportiva che viene considerata prettamente maschile o femminile in determinati paesi, in uno spazio “neutro” come lo Spazio Mamme può essere condivisa da bambine e bambini.

Le distanze legate al genere si assottigliano parecchio e lo Spazio Mamme diventa un punto di osservazione privilegiato per i genitori che partecipano alle attività genitore/figlio/a e quando notiamo una predisposizione di un/una bambino/a la condividiamo con i genitori che prendono coscienza delle abilità dei figli.  

Verso il 4-5 anni il corpo dei bambini è già abbastanza strutturato ma occorre lavorare sulla coordinazione dei movimenti, migliorare la manualità, l’equilibrio ed anche la concentrazione. I bimbi attraverso l’attività sportiva imparano a conoscersi e a rispettare le proprie caratteristiche di funzionamento. Inoltre abbiamo osservato che, nei bambini di 5-6 anni che praticano uno sport, le qualità d’indipendenza e d’immaginazione sono proporzionali al livello di pratica. La pratica sportiva favorisce lo sfogo fisiologico dell’aggressività, insita nell’essere umano, ed allena ad utilizzare l’energia per il proprio benessere psico-fisico stabilendo limiti e regole, che favoriscono anche l’osservanza dei diritti degli altri. Lo sport è, così, formazione di un giovane, che da adulto troverà in sé la forza per non essere sconfitto dalla vita, per non fondare la ragione del proprio vivere sull’avere ma sull’essere se stesso, per non cercare solamente fuori di sé la risoluzione dei propri problemi.

Lo sport può essere considerato, nello sviluppo psicofisico di un individuo, un complemento essenziale e piacevole e uno strumento certamente indispensabile per la crescita psicologica di ogni bambino/bambina e per una migliore definizione delle sue caratteristiche personali.

Per leggere altre notizie sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, consulta il blog di Save the Children