C’è un filo dorato e sottile che unisce l’infanzia al mondo delle narrazioni, intessuto di parole sussurrate e figure vivaci che prendono vita tra le pagine di un libro. La lettura ad alta voce, soprattutto nei primi tre anni, è un’esperienza trasformativa, che nutre la mente e il cuore dei bambini e delle bambine, ponendo le basi per un futuro ricco di immaginazione e apprendimento.

Immaginate un genitore che racconta storie di animali parlanti e mondi incantati. In quel momento non sta solo leggendo, ma costruendo un legame indissolubile con la propria creatura, fatto di calore, intimità e condivisione. Le parole si trasformano in carezze, le storie in abbracci e il bambino/a si sente immerso in un mondo sicuro e accogliente. Questo rituale diventa un tesoro prezioso, un’opportunità per trasmettere valori, tradizioni e sicurezza emotiva. Approfondiamo l’argomento con Salvatore Grasso, vice-presidente di Talità Kum, associazione partner di Save the Children per le attività del Polo Millegiorni di Catania.

Ma la lettura ad alta voce non è solo un momento di affetto: è anche un potente strumento per lo sviluppo cognitivo e linguistico. Fin dai primi mesi, i bambini e le bambine assorbono ogni suono, parola e immagine. Ascoltare storie li aiuta a familiarizzare con i suoni della lingua, a distinguere le parole e a comprendere il loro significato. Le strutture grammaticali e i diversi registri linguistici arricchiscono il loro vocabolario e affinano le loro capacità comunicative.

Le storie stimolano anche la fantasia e la creatività, invitando i bambini e le bambine a immaginare mondi fantastici, a immedesimarsi nei personaggi e a riflettere sulle proprie emozioni. Aiutano a sviluppare la capacità di attenzione, la memoria e la comprensione del mondo circostante. Attraverso le narrazioni, bambine e bambini esplorano paure e desideri, imparano a riconoscere le emozioni e a mettersi in relazione con gli altri.

 

La lettura ad alta voce negli spazi educativi 0-6 anni

Quando la lettura ad alta voce avviene in un contesto educativo, come gli spazi gioco, gli asili nido o le scuole dell’infanzia, i benefici si moltiplicano. L’educatore/trice, grazie alla sua esperienza, sceglie libri adatti all’età e agli interessi dei bambini/e, modulando la voce e il ritmo della lettura per creare un’atmosfera coinvolgente. Può utilizzare la lettura per introdurre nuovi argomenti, stimolare la discussione e favorire la socializzazione.

L’educatore/trice può rendere la lettura un’esperienza interattiva compatibilmente con l’età di sviluppo delle sue ascoltatrici e ascoltatori, invitando il pubblico di piccole personea fare domande, esprimere opinioni o inventare finali alternativi. Libri tattili, sonori e pop-up stimolano i diversi sensi, mentre la lettura può essere valorizzata come momento di transizione tra le attività per calmare e rilassare i più piccoli.

La lettura visiva con la tecnica del Kamishibai

Uno strumento molto efficace e affascinante per trasmettere emozioni a un pubblico di bambine e bambini è il Kamishibai, un teatro d’immagini giapponese, nel quale tavole illustrate scorrono in un teatrino di legno, secondo una tecnica di storytelling. Questa tecnica trasforma la lettura in uno spettacolo visivo e narrativo, arricchendo ulteriormente l’esperienza di chi ascolta e guarda in modo estremamente coinvolgente.

La scelta dei libri è cruciale: per i più piccoli, libri tattili e sonori catturano l’attenzione e stimolano i sensi; per i bambini e le bambine più grandi, storie con personaggi definiti e trame avvincenti favoriscono l’immaginazione e la riflessione.

Nella fascia d’età 3-6 anni, la lettura ad alta voce assume nuove sfumature, trasformandosi in un laboratorio di crescita personale e sociale. I bambini e le bambine diventano partecipanti attivi della narrazione: la loro capacità di comprensione si affina, l’immaginazione si espande e la curiosità cresce.

Uno degli aspetti più rilevanti, in questa fascia d’età, è lo sviluppo del pensiero critico. Le storie, con i loro personaggi e intrecci, offrono l’opportunità di riflettere sulle scelte e sulle conseguenze delle azioni. L’educatore/trice o il genitore, attraverso domande mirate, può guidare bambine e bambini nell’analisi delle motivazioni dei personaggi, nella previsione degli sviluppi della trama e nell’espressione delle proprie opinioni.

La lettura diventa anche un mezzo per affrontare temi complessi e delicati, come le emozioni, la gestione delle paure, i conflitti e l’empatia. Con la scelta di libri appropriati e un ambiente di ascolto accogliente, l’educatore può trasformare la lettura in un’occasione di crescita personale e di educazione emotiva.

 

La lettura come strumento per lo sviluppo delle competenze sociali

Le storie, con personaggi che interagiscono, collaborano, litigano e si riconciliano, offrono ai bambini e alle bambine modelli di comportamento e dinamiche relazionali. Attraverso la discussione delle storie e il gioco di ruolo, i bambini imparano a comunicare, negoziare, risolvere i conflitti e comprendere punti di vista diversi.

Infine, la lettura ad alta voce introduce i bambini e le bambine, in particolar quelli tra i 3 a 6 anni, alla scrittura e alla lettura autonoma. Libri con testi semplici e immagini chiare aiutano a familiarizzare con le lettere e le parole, ponendo le basi per l’alfabetizzazione.

In sintesi, la lettura ad alta voce, sia in famiglia che in contesti educativi, è molto più di un semplice passatempo: è uno strumento di apprendimento e di crescita, che arricchisce la mente, il linguaggio, la socialità e l’emotività dei bambini, ponendo le fondamenta per un futuro di lettori appassionati e consapevoli.

Al Polo Millegiorni di Catania non solo si è rafforzata la rete, collaborando con l’Associazione Nati per leggere e la biblioteca comunale di Catania Vincenzo Bellini, ma si sviluppano programmi di accompagnamento/formazione alla lettura ad alta voce anche per le famiglie. In particolare, un gruppo di mamme, oramai fidelizzate alle attività dello spazio gioco 0-3, si sta riunendo per realizzare delle storie su tavole per il Kamishibai a beneficio di tutti i bambini del Polo Millegiorni e non solo: prossimamente, infatti, l’intenzione del gruppo di incontro, coordinato dalle educatrici dello spazio gioco è la realizzazione di uno spazio interattivo multimediale, con lo scopo di raccontare storie e arrivare nelle case delle famiglie, promuovendo un cambiamento propositivo e un’attitudine ad un utilizzo più consapevole del mezzo tecnologico/digitale e alla lettura ad alta voce.

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