Si rafforza a Catania la comunità educante che lavora per la tutela dei diritti di bambini e bambine e per sostenere le loro famiglie. Ai servizi già esistenti si è aggiunto, negli ultimi mesi, il Polo Millegiorni, uno spazio gestito dal CSI Catania insieme all’Associazione Talità Kum. A raccontarci i dettagli dei nuovi interventi è Genny Mangiameli del CSI Catania, realtà partner di Save the Children per le attività dello Spazio Mamme e del Polo Millegiorni.
Lo Spazio Mamme, attivo dal 2017 nella città di Catania, rappresenta un luogo di incontro e di crescita per moltissimi bambini da zero a sei anni, grazie all’offerta di uno spazio accogliente e attrezzato e di attività destinate alle bambine, ai bambini e ai loro genitori. Lo Spazio Mamme è il frutto della collaborazione tra Save the Children e il Centro Sportivo Italiano – Comitato Provinciale di Catania. Un’esperienza articolata nel campo della relazione con i più piccoli, con gli adolescenti, con i ragazzi e le ragazze, ha permesso negli anni di consolidare attività dal forte impatto educativo, sia per i piccoli che per gli adulti, specie per coloro che si sono rivolti allo Spazio Mamme perché pieni di dubbi e di incertezza, sia in relazione al proprio ruolo genitoriale, sia, nel concreto, rispetto al modo in cui affrontare le mille difficoltà che si presentano nella vita di ogni giorno nella relazione con i bambini.
I primi anni in di attività dello Spazio Mamme hanno rappresentato la nostra bussola, ci hanno permesso di comprendere quali fossero i bisogni principali dei bimbi e quali fossero le azioni più efficaci per orientare i genitori al raggiungimento del benessere loro e dell’intero nucleo familiare. Grazie ad un’attenta osservazione si è giunti alla consapevolezza che il gioco, oltre ad essere lo strumento principale attraverso il quale i bambini acquisiscono abilità psico-motorie, ma anche mentali e relazionali, rappresenta per gli adulti, il momento in cui si struttura la relazione genitore/figlio, si rafforza il legame affettivo e si impara a sperimentare. I genitori imparano ad osservare il/la proprio/a figlio/a modulando la loro interazione in base alle risposte e agli stimoli che ricevono, ma soprattutto comprendono come superare alcuni schemi culturali che limitano le loro azioni e che talvolta prendono il sopravvento nell’azione educativa. Ad esempio, giocare lasciandosi andare e ponendosi, quando necessario, allo stesso livello del bimbo, non sempre è ben accettato dagli adulti che faticano a trovare un compromesso tra la dimensione della responsabilità e quella della leggerezza. Non bisogna dimenticare che i bambini, principalmente nei primi tre anni di vita, imparano imitando gesti e azioni degli adulti. Se un genitore ha difficoltà a giocare perché da piccolo non ha avuto modo di vivere questa esperienza con i propri genitori o perché ha ricevuto un tipo di educazione più rigida e non sa lasciarsi andare, potrà avere difficoltà a trasferire al piccolo le informazioni di cui ha bisogno per crescere e strutturare la propria personalità.
Lo Spazio Mamme in questi anni ha lavorato sulla genitorialità responsiva e ha cercato di contribuire al rafforzamento delle competenze dei genitori, per migliorare la relazione con i propri figli. Lo Spazio Mamme è diventato, così, un presidio qualificato e riconosciuto da molte agenzie educative sia pubbliche che private del territorio. Il lavoro dello Spazio Mamme ha fatto emergere l’esigenza di una maggiore integrazione della presa in carico dei nuclei più fragili e di una più capillare presenza dei servizi per bambini e bambine tra 0-6 anni sul territorio di Catania. La risposta a questo bisogno è stato il Polo Millegiorni, promosso da Save the Children con il sostegno di Enel Cuore Onlus e il patrocinio del Comune di Catania, realizzato dal CSI di Catania insieme all’Associazione Talità Kum. Questo progetto si propone di realizzare interventi integrati, coordinati e multidisciplinari in favore di bambini e bambine tra 0 e 6 anni e potenziare l’offerta educativa della scuola dell’infanzia “Margherita” nel quartiere Picanello di Catania, strutturando un modello cittadino di presa in carico educativa integrata e diffusa, in stretta collaborazione con i nidi, le scuole dell’infanzia, i pediatri e gli attori sociali pubblici e privati del territorio.
Il Polo Millegiorni, che ha aperto i battenti alla fine del 2022, in pochi mesi ha raggiunto molte famiglie del quartiere e sta diventando un punto di riferimento per tanti nuclei familiari di un territorio diverso da quello in cui opera lo Spazio Mamme, ma con cui condivide una caratteristica di vulnerabilità. Il progetto prevede attività educative giornaliere per bambini e bambine tra 18 e 36 mesi, attività educative e laboratori diffusi per bambini tra 0 e 6 anni e azioni di sostegno alla genitorialità, orientamento, accompagnamento ai servizi del territorio e supporto alla cura di sé e dei propri figli. Offre inoltre un sostegno concreto alle famiglie attraverso consulenze con professionisti (pediatri, nutrizionisti, legali, etc..) e interventi personalizzati per rispondere ai bisogni emergenziali dei bambini e delle bambine più vulnerabili.
Il Polo valorizza il know-how e l’esperienza dello Spazio Mamme, raccogliendone il testimone e andando a operare su un quartiere diverso. In questo senso, rappresenta una vera novità nello scenario educativo pubblico della città, ed è stata accolto con grandissimo entusiasmo dalle famiglie e dalla comunità.
Le attività del Polo Millegiorni
I laboratori dedicati ai bambini 0-6 alla presenza di un adulto sono uno spazio realmente condiviso, nel quale si incrociano esperienze, abitudini e stili educativi anche molto distanti fra loro. Ci sono mamme giovanissime ma anche qualche nonno e qualche nonna, madri che lavorano e donne immigrate che fanno fatica ad integrarsi nel tessuto cittadino. Eppure, questi mondi diversi e apparentemente distanti tra di loro sono riusciti sin da subito ad intelaiare una rete di prossimità che si incontra e condivide momenti di vita per migliorare il proprio benessere e quello della propria famiglia… Comune denominatore è la cura dei propri figli e la felicità di un tempo di qualità in qualche modo ritrovato, al riparo dalle solitudini in cui spesso da genitori, specie se alle prese con il primo figlio o la prima figlia, ci si imbatte.
La presenza di uno Spazio Famiglia, con uno sportello settimanale dedicato, non risponde solo alle esigenze di generale orientamento ai servizi dei nuclei più fragili (dalla prenotazione dei vaccini e delle visite mediche all’accesso a bonus e sussidi), ma anche a situazioni di emergenza abitativa e in diversi casi alla necessità di orientamento al lavoro. Lo sportello, però, non è solo luogo di ascolto e di supporto individuale, ma anche luogo in cui poter identificare bisogni diffusi – come la necessità di una mappa dei servizi presenti nel quartiere, o la necessità di alfabetizzazione e formazione per le mamme di origine straniera – a cui poter rispondere attraverso interventi strutturati. Tra le attività di sportello più richieste spicca il counseling psicologico, specie da parte di diverse neomamme per le quali la maternità rappresenta, oltre che una grande gioia, anche una fatica, che spesso sembra insostenibile e rispetto alla quale non di rado si sentono sole.
Un’ulteriore attività prevista dal Polo è quella dell’outdoor education. Attività in spazi aperti a contatto con la natura, in ambienti sani e stimolanti, in cui poter familiarizzare con gli animali, vivere nuove esperienze, vedere posti insoliti rispetto alla propria routine quotidiana, sperimentando odori e sapori diversi da quelli incontrati nelle attività al chiuso. Tutte queste attività hanno finora riscosso particolare entusiasmo da parte dei più piccoli. Sono infatti proprio i bambini dai 3 ai 6 anni che hanno pagato il prezzo più alto per i reiterati periodi di confinamento a seguito della pandemia che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni. Le attività outdoor rispondono a questo forte bisogno di ritornare a giocare all’aria aperta, lontano dagli spazi chiusi, reali e virtuali in cui spesso i bambini vengono intrappolati, precludendo loro il piacere della scoperta o del rapporto con la natura, e limitando le innumerevoli prospettive di socialità offerte dalle visite e dalle uscite, che rappresentano un’ulteriore opportunità di potenziare il legame di attaccamento e, dunque, l’apertura del bambino al mondo.
Per acquisire ulteriori informazioni visita il blog di Save the Children Italia, uno spazio di approfondimento tematico sui diritti di bambini e bambine e sulla genitorialità