Nella Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Cardarelli, accanto alla complessità delle cure e alla precisione degli strumenti, prende forma un’esperienza che restituisce centralità alla dimensione umana: incontri dedicati alla lettura, al canto e alla musica rivolti ai bambini ricoverati e alle loro famiglie. Il percorso si inserisce nel programma nazionale Fiocchi in Ospedale di Save the Children, realizzato a Napoli dall’Associazione Pianoterra ETS, come ci racconta Brunella Cozzolino, coordinatrice del progetto.
Ogni quindici giorni, le voci dei genitori, delle operatrici di Fiocchi in Ospedale e delle esperte di musica e lettura di relazione introducono nel reparto un’atmosfera diversa, capace di creare connessione e rassicurazione in un contesto che spesso genera distanza e timore.
L’iniziativa nasce per accompagnare i genitori nel periodo successivo a una nascita prematura o a una degenza complessa, offrendo loro uno spazio sicuro in cui ritrovare fiducia e competenza. In momenti in cui la fragilità può prevalere, la voce diventa uno strumento fondamentale: un modo per partecipare attivamente alla cura, per sentirsi presenti e significativi anche attraverso l’incubatrice.
Numerosi studi confermano i benefici della lettura e delle melodie nei neonati: il ritmo delle parole e della musica contribuisce alla stabilizzazione del battito cardiaco e della respirazione, riduce i livelli di stress e sostiene lo sviluppo sensoriale e neurologico. Per i genitori, questi incontri rappresentano un tempo sospeso, in cui la relazione con il proprio bambino può esprimersi in forme nuove, semplici ma profondamente efficaci.
Risonanze emotive, prossimità e accompagnamento alle famiglie
Le esperienze raccolte durante i laboratori raccontano molto di ciò che accade. Una madre ha osservato: «Questa musica fa bene prima di tutto a noi genitori», evidenziando come l’ambiente sonoro favorisca non solo il benessere dei piccoli, ma anche quello degli adulti che li accompagnano. In un altro incontro, una ninna nanna tradizionale del Marocco ha dato origine a un piccolo coro spontaneo di genitori e operatrici, trasformando per qualche istante la TIN in un luogo di condivisione e intimità collettiva.
Per le operatrici di Fiocchi in Ospedale questi momenti rappresentano, inoltre, un’occasione privilegiata per incontrare le famiglie, coglierne le necessità e valorizzarne le risorse, creando le basi di una relazione di fiducia che prosegue anche dopo la dimissione. Perché, talvolta, è sufficiente una voce — la voce giusta, nel momento giusto — per trasformare la cura in un gesto che accoglie e protegge.
Per maggiori approfondimenti sui diritti di bambini e bambine e sulla genitorialità responsiva consulta il sito di Save the Children.