Lo sportello di sostegno psicologico de Il Buon Inizio, progetto di Save the Children selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è nato con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto alle famiglie, fornendo ascolto, consulenza e supporto emotivo per affrontare le diverse domande e difficoltà che i genitori incontrano nel rapporto con le bambine e i bambini, come ci spiega in questo articolo Anna Dinuovo, psicologa e psicoterapeuta della Cooperativa Santi Pietro e Paolo di Roma, partner de Il Buon Inizio per il territorio di Tivoli.
Durante i colloqui individuali e gli incontri di gruppo, si è lavorato in modo collaborativo e condiviso con i genitori coinvolti, puntando molto al sostegno e al rafforzamento del loro sentimento di fiducia nella possibilità di ricevere aiuto e di cambiare. Lo sportello ha fatto un duplice lavoro: ha fornito risposte immediate per questioni che potevano essere risolte magari indicando un servizio o un progetto del territorio, e ha accompagnato i genitori in un percorso di crescita personale, più lungo e strutturato, aiutandoli a sviluppare strategie educative efficaci per il benessere dei loro bambini e bambine. L’approccio adottato ha previsto un coinvolgimento attivo dei genitori che hanno partecipato alle attività laboratoriali con figli/e, a momenti di confronto e ad attività di gruppo. Queste esperienze partecipate hanno permesso la condivisione di difficoltà, la scoperta di nuove modalità di relazione con i figli e con le figlie e hanno rafforzato la rete di supporto tra famiglie.
Lo sportello a sostegno della genitorialità responsiva
Uno degli aspetti più rilevanti del sostegno psicologico offerto ha riguardato l’accompagnamento alla genitorialità.
Spesso, i genitori si trovano ad affrontare sfide emotive complesse legate alla crescita dei figli e delle figlie. Gli adulti che diventano genitori attraversano una crisi evolutiva, in cui si verifica una riorganizzazione profonda della percezione, delle visioni e delle aspettative.
L’arrivo di un figlio o di una figlia comporta la ristrutturazione del sentimento d’identità, l’assunzione di un nuovo ruolo sociale e la riorganizzazione dell’equilibrio di coppia.
Il supporto genitoriale fornisce strumenti pratici per migliorare la comunicazione familiare, rispondere a situazioni di stress, sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio ruolo, promuovendo e sostenendo la capacità dei genitori di pensare e comprendere le comunicazioni e i bisogni dei figli e delle figlie. Questa possibilità può essere influenzata da variabili ambientali, sociali e relazionali e da fattori stressanti come accade in momenti critici della vita familiare.
L’intento primario di questo tipo di interventi è quello di fornire un ascolto di qualità per incoraggiare i genitori a comunicare le loro incertezze, preoccupazioni, ansie, paure, in modo che tutte le persone accolte possano sentirsi “tenuti nella mente” di qualcun altro, e percepire che le proprie ansie e preoccupazioni possano essere ascoltate, contenute e comprese.
Conoscere e comprendere l’altro implica il permettersi di entrare in una relazione percepita come uno spazio sicuro, in cui esplorare e riflettere su comportamenti, motivazioni, paure, emozioni che, inevitabilmente, si presentano quando una difficoltà porta a ricercare una nuova prospettiva su di sé.
Il lavoro dello Sportello Psicologico de Il Buon Inizio è stato , quindi, orientato alla costruzione di una relazione di fiducia, da cui partire per poter raggiungere alcuni fondamentali obiettivi: facilitare mamme e papà nell’acquisizione di una maggiore consapevolezza, ampliare le competenze di analisi e di riformulazione del problema, sostenere la capacità genitoriale di pensare attraverso l’attivazione di risorse interne, contenere la solitudine e la disperazione e trasmettere vitalità e self-agency.
Per poter raggiungere questi obiettivi abbiamo stabilito un’alleanza di lavoro con i genitori, che ci ha permesso di accogliere e contenere i vissuti di vergogna, responsabilità, colpevolezza, impotenza e incompetenza, mettendo in evidenza possibili circoli problematici, all’interno dei quali molti di loro si erano bloccati.
Le domande più frequenti, arrivate allo Sportello hanno riguardato difficoltà nell’affrontare i cambiamenti comportamentali e del tono dell’umore dei figli e delle figlie: comportamenti aggressivi e oppositivi, tendenza al ritiro e all’isolamento, ansie generalizzate, che si manifestavano con disturbi somatici (mal di pancia, mal di testa, inappetenza e/o fame emotiva). Molti genitori hanno chiesto indicazioni precise ed esecutive da applicare a casa, strategie consolidate e sicure in grado di fornire risultati certi.
Abbiamo sostenuto casi di genitorialità multiproblematica: storie di genitori con difficoltà legate a un contesto di marginalità, isolamento sociale ed esclusione
Il Contesto
Campolimpido è una frazione del comune di Tivoli, situata nella periferia est di Roma. Negli ultimi anni, questa zona ha conosciuto una significativa espansione urbanistica, con un incremento della popolazione dovuto alla presenza di nuovi complessi residenziali. Tuttavia, questa crescita non è stata accompagnata da un adeguato sviluppo dei servizi pubblici, creando condizioni di disagio ed emarginazione.
Dal punto di vista sociale, Campolimpido è un’area caratterizzata da una popolazione eterogenea, composta da giovani famiglie che si sono trasferite dalla Capitale in cerca di soluzioni abitative più accessibili, da residenti storici e da migranti, provenienti per lo più dalla Romania e dal Bangladesh. La comunità locale affronta alcune criticità legate alla carenza di spazi di aggregazione, alla necessità di maggiori servizi di supporto per le famiglie.
In questo contesto, il “Buon Inizio” ha risposto ai bisogni delle famiglie, ampliando l’offerta educativa di qualità per la fascia di età tra 0 e 6 anni con laboratori e attività ludiche, culturali e sportive, offrendo un servizio educativo integrativo per bambini e bambine da 0 a 36 mesi e accompagnando i nuclei familiari più vulnerabili in un percorso di rafforzamento delle proprie competenze genitoriali e di orientamento alle risorse e ai servizi presenti sul territorio. In particolare lo sportello psicologico del Buon Inizio non si è limitato a offrire consulenze individuali, ma ha lavorato attivamente per costruire una rete di supporto intorno ai genitori, attraverso una metodologia d’intervento che si è sviluppata su più livelli:
- Ascolto e consulenza individuale: attraverso colloqui personalizzati, lo psicologo aiuta i genitori a esplorare le proprie difficoltà emotive e relazionali, fornendo strumenti concreti per affrontarle.
- Incontri di gruppo: questi momenti di confronto permettono ai genitori di condividere esperienze, ricevere sostegno reciproco e apprendere nuove strategie educative.
- Collaborazione con altre figure professionali e servizi territoriali: assistenti sociali, educatori, pediatri, Asl e servizi convenzionati per garantire un supporto integrato alle famiglie.
- Costruzione di reti di solidarietà tra famiglie: incentivazione di gruppi di supporto tra famiglie
Storie di genitori
- Mamma con un bimbo di 3 anni e una bambina di 6. M. si è rivolta allo sportello perché si sentiva sopraffatta dalla gestione quotidiana dei figli, con un marito spesso assente per motivi di lavoro e i nonni, che, se pur presenti, spesso interferivano nell’educazione dei figli, in modo giudicante e svalutante. Grazie agli incontri individuali e alla partecipazione alle attività di gruppo M. ha acquisito strategie di empowerment per affrontare le difficoltà della vita familiare, trovando conforto e collaborazione nei momenti d’incontro con altre mamme, che stavano affrontando o avevano superato situazioni simili.
- F., genitori di due bambini di 6 e 3 anni. La coppia ha partecipato al percorso di supporto per migliorare la gestione dei conflitti e ridurre la tensione familiare. Attraverso le sessioni di consulenza e i laboratori di genitorialità, hanno imparato a comunicare in modo più efficace e a collaborare meglio nell’educazione dei figli, rafforzando il loro legame familiare
- Papà del Bangladesh con una bambina di 2 anni con disturbo dello spettro autistico. U. è arrivato allo sportello in uno stato di grande preoccupazione e smarrimento, dopo aver ricevuto i primi sospetti di autismo dalle operatrici del Buon Inizio, che avevano accolto la figlia F. U., non sapendo a chi rivolgersi e con difficoltà linguistiche, ha trovato nello sportello un punto di riferimento fondamentale. In casi come questo, in cui sono presenti differenze culturali, la paura del non conosciuto e del giudizio, occorre bilanciare il rischio di essere percepiti come eccessivamente distanti, o eccessivamente vicini, intrusivi e non rispettosi. Soprattutto nelle fasi iniziali è stato importante mantenere una giusta distanza per permettere a U. di sentirsi accolto e d’instaurare nel breve tempo una relazione di fiducia. Grazie al supporto ricevuto, U. ha potuto affrontare e accettare la diagnosi e comprendere meglio e imparare a rispondere ai bisogni della sua bambina. Attraverso la collaborazione con i servizi territoriali e l’assegnazione di una Dote di Cura U. ha avuto la possibilità di attivarsi per la valutazione diagnostica e iniziare le prime terapie per F. Parallelamente U è stato sostenuto al momento dell’invio ai servizi sociali e alla ASL di appartenenza per la presa in carico socio-sanitaria e il riconoscimento dell’invalidità. Oggi U. è emigrato in Germania, F. è seguita e sta molto meglio. Nonostante la lontananza U. condivide ancora con il team di progetto i progressi della bambina.
Dote di Cura: un sostegno economico per l’autonomia familiare
Accanto al supporto psicologico, il programma “Buon Inizio” prevede anche l’erogazione della “Dote di Cura”, un sostegno economico destinato alle famiglie in situazioni di fragilità. Questa misura è pensata per accompagnare il nucleo familiare nel percorso verso l’autonomia, offrendo un aiuto concreto per affrontare le spese legate alla crescita e all’educazione del bambino.
L’obiettivo della Dote di Cura è duplice: da un lato, alleviare il peso economico sulle famiglie, dall’altro, incentivare la partecipazione attiva ai percorsi di supporto e formazione offerti dal servizio. I beneficiari possono utilizzare questo aiuto per coprire spese relative all’educazione, alla cura del bambino e al miglioramento delle condizioni di vita della famiglia.
Un percorso di crescita condiviso
Il “Buon Inizio” e lo sportello di sostegno psicologico rappresentano un’opportunità per le famiglie di Campolimpido e dintorni. Grazie alla combinazione di supporto emotivo, formazione e aiuto economico, le famiglie possono affrontare con maggiore serenità le sfide della crescita e della genitorialità. Lo sportello ha raccolto e continua a raccogliere adesioni e testimonianze positive, dimostrando quanto sia necessario investire nel benessere delle famiglie fin dai primi anni di vita del bambino.
Il lavoro congiunto tra psicologi, operatori sociali e servizi territoriali impatta fortemente sul percorso di supporto ai genitori. L’integrazione tra diversi professionisti permette di costruire interventi personalizzati e mirati, favorendo un sostegno efficace e duraturo. La sinergia tra lo Sportello, le istituzioni locali, i sevizi territoriali e la comunità consente di rispondere in modo più adeguato ai bisogni delle famiglie, rafforzando il senso di appartenenza, e creando una rete di protezione sociale, che accompagna i genitori nel loro percorso di crescita e autonomia. In tal modo, il Buon Inizio e lo sportello psicologico non si limitano a fornire un aiuto temporaneo, ma diventano un punto di riferimento per la comunità, contribuendo al benessere collettivo e alla costruzione di un tessuto sociale più coeso e solidale.
Bibliografia
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Bowlby, J. (1988). A Secure Base: Parent-Child Attachment and Healthy Human Development. Basic Books.
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Brazelton, T. B., & Greenspan, S. I. (2000). The Irreducible Needs of Children: What Every Child Must Have to Grow, Learn, and Flourish. Da Capo Press.
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Siegel, D. J., & Bryson, T. P. (2012). The Whole-Brain Child: 12 Revolutionary Strategies to Nurture Your Child’s Developing Mind. Bantam Books.
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Minuchin, S. (1974). Families and Family Therapy. Harvard University Press.
Per maggiori approfondimenti sui diritti di bambini e bambine e sulla genitorialità responsiva consulta il sito di Save the Children.