Cosa accade con la nascita di un/a bambino/a? Come cambiano gli equilibri familiari e le relazioni con il mondo esterno? Spesso si è portati a pensare che l’arrivo di un/a neonato/a sia come uno tsunami che si abbatte sulla vita dei neogenitori, ma in realtà ci si prepara ad accogliere il/la bambino/bambina già durante i mesi della gravidanza.

 

Nicoletta Princigalli, dell’Ass.ne “Lo Scrigno” – realtà attiva nel supporto alle e ai future/i neo-mamme e papà e partner della Rete ZeroSei – ci aiuta a capire come affrontare al meglio questo momento.

 

È il momento in cui arriva un bambino che, di fatto, comporta il venire al mondo della nuova famiglia, fatta di due genitori nati insieme a lui. Il cambiamento è un processo che si sviluppa giorno dopo giorno, aiutato da emozioni e sentimenti intensi che durante il periodo dell’attesa vivono i futuri genitori.

Informarsi su quali potrebbero essere le nuove esigenze, quali i bisogni ed i ritmi del nascituro, può essere utile a costruire passo dopo passo un nuovo equilibrio e a percepire con minore intensità quel senso di inadeguatezza che, all’inizio, investe tutti.

Innanzitutto, è fondamentale tenere a mente che è attraverso il tatto che il neonato avverte l’amore e la sicurezza intorno a sé. Il bambino continua a crescere e maturare tra le braccia della mamma, è il suo essere “immaturo fisiologico” che ne determina la necessità di un contatto continuo e costante con la principale figura di accudimento.

Nell’abbraccio il bambino trova quel contenimento che gli permette di sentirsi amato e sicuro, abituandolo gradualmente alla vita extrauterina. Il bisogno di stare a stretto contatto ha un significato biologico ed evolutivo, legato alla sopravvivenza e alla crescita.

Lo stretto contatto fisico favorisce l’equilibrio dei sistemi immunitario ed ormonale, in pratica il bambino ha bisogno di ritrovare il ritmo perduto, quel ritmo che all’interno del grembo materno ha scandito le sue giornate e lo ha messo in profonda connessione con la mamma.

Rispettare i bisogni del bambino, costruendo insieme il nuovo equilibrio attraverso un ritmo di ascolto/affidamento reciproco, fa crescere il bambino sano e indipendente.

 

Come sostenere i neogenitori

Anche la mamma ed il papà avranno bisogno, in qualche modo, di accudimento, perché la nuova condizione ha determinato un mutamento della loro quotidianità ed ha aperto loro una porta su emozioni fino a quel momento mai esplorate.

Spesso oggi le famiglie sono mononucleari e le neomamme si ritrovano, da sole. Quel villaggio che una volta accompagnava la nuova mamma, oggi non sempre esiste  e affrontare il cambiamento da sola può essere difficile.

Le persone vicine alla nuova famiglia dovrebbero avere il compito di ascoltare, innanzitutto. Porsi in atteggiamento di accoglienza nei confronti della nuova mamma, non giudicare e dare, più che altro un aiuto di natura pratica. Troppo spesso si fa l’errore di volersi occupare del bambino, lasciando alla madre il resto delle faccende, nella convinzione di essere così d’aiuto.

Nella maggior parte dei casi, invece, la mamma ha lei stessa bisogno di stare con il proprio bambino e ciò che la preoccupa è, di contro, il non riuscire ad ottemperare a tutte le altre faccende che una famiglia comporta.

Sapere di poter contare su qualcuno che ci porta il pranzo o venga a prepararci una tisana, può contribuire non poco alla tranquillità emotiva, soprattutto nel periodo iniziale.

A meno che non sia la mamma a chiederlo espressamente, è, dunque, più opportuno non pretendere di sostituirsi a lei nell’accudimento del neonato.

 

Attenzione e sostegno anche per il papà: qualche indicazione pratica

Innanzitutto è bene ricordare che, a differenza della mamma, il papà non è aiutato dagli ormoni nel vivere questo cambiamento.

Esattamente come la mamma, avrà bisogno di essere accolto ed ascoltato e, probabilmente, sarà anche più spaventato.

La donna osserva attraverso il proprio corpo il cambiamento e gli ormoni la aiutano anche ad abituarsi ai futuri nuovi ritmi; l’uomo è, invece, spettatore passivo di una nuova realtà che nel giro di qualche mese lo coinvolgerà.

Fondamentale, allora, è che il papà partecipi al processo di informazione, perché grazie alle giuste informazioni potrà accogliere le proprie emozioni, prepararsi al cambiamento e, soprattutto, essere un valido supporto per la mamma.

Proprio quella capacità di custodire la razionalità, lo aiuterà a sostenere la mamma nei momenti di difficoltà e a riportarle alla mente tutte quelle informazioni apprese insieme e che saranno utili ad infondere sicurezza ad entrambi.

Il nuovo equilibrio familiare è una danza ballata insieme, a mani strette e con gli occhi che guardano nella stessa direzione.

Conoscere aiuta, rispettare ed accogliere è fondamentale.