Appena nate, le persone sono già sensibili al suono, riconoscono il forte e il piano, brani e voci di cui hanno fatto esperienza in gravidanza. Neonate e neonati sono individui pensanti capaci di entrare in relazione con gli altri e di apprendere in autonomia, senza bisogno di insegnamenti finalizzati al risultato o alla prestazione.

Una delle più importanti teorie dell’apprendimento musicale attraverso cui si trasferiscono competenze ai neonati e ai bambini in età precoce è sicuramente la Music Learning Theory del professore americano Edwin Gordon[1].

La MLT è una teoria e non un metodo, è frutto di un insieme di ricerche scientifiche effettuate dal Gordon per circa quarant’anni, e che si sono sviluppate successivamente, attraverso il lavoro di formatori ed insegnanti. Approfondiamo l’argomento con il contributo della dott.ssa Anna De Gennaro, insegnante AIGAM® abilitata, che – in collaborazione con l’associazione Mama Happy – ha curato la proposta musicale presso l’Hun San Paolo 0-6, polo millegiorni di Save the Children, nella città di Bari.

 

La MLT si basa sull’assunto secondo il quale, così come i bambini imparano a parlare autonomamente, attraverso l’ascolto dell’adulto competente, nello stesso modo apprendono il linguaggio musicale attraverso l’ascolto di melodie complesse.

Le ricerche di Gordon, dimostrano infatti che l’attitudine musicale, innata in ogni individuo, si sviluppa nei primi anni di vita a contatto con l’ambiente musicale in cui vive. Ed è la qualità di questo ambiente ad influenzare il potenziale di apprendimento musicale del bambino in modo evidente nei primi tre anni di vita e via via in modo minore fino ai nove anni di età circa, momento in cui il potenziale si stabilizza.

È dunque particolarmente importante offrire nella prima infanzia esperienze musicali varie.

Prendiamo atto del fatto che nessuno insegna ai bambini a parlare o a camminare: le competenze necessarie allo sviluppo linguistico e motorio si manifestano in un contesto di spontaneità, attraverso un processo lungo di assorbimento e di liberi tentativi. Tutti noi abbiamo vissuto cinque anni pieni di apprendimento “informale” del linguaggio, passando dall’assorbimento all’emissione dei primi fonemi, fino ad arrivare alle parole intorno al primo anno di vita e ad un buon bagaglio linguistico solo intorno ai sei anni (a sei anni, infatti, i bambini adeguatamente accompagnati nella loro crescita hanno già un vocabolario attivo di circa 13.000 parole) momento in cui si potrà iniziare “l’istruzione formale”. Gli apprendimenti di questa fase sono fondamentali per lo sviluppo futuro, per mettere a frutto le competenze anche in fasi di apprendimento e di socializzazione successive. È proprio per questo che i primi anni di vita sono cruciali per l’azione educativa e le azioni mirate a colmare lo svantaggio di partenza di alcuni bambini e bambine rispetto ad altri sono fondamentali in questo periodo della vita:

Il processo di assorbimento del linguaggio musicale produce uno stimolo cognitivo, linguistico, relazionale e motorio, dà la possibilità al bambino di costruire nella propria mente un linguaggio musicale e la conseguente possibilità di comunicare non solo attraverso l’aspetto verbale, ma anche attraverso l’arte della musica.

Il progetto di Note in Pam Pam®, che si ispira alla MLT di E. Gordon e all’approccio didattico-musicale Orff-Schulwerk, fa riferimento ad attività musicoterapeutiche, ed ha come obbiettivo quello di creare un mondo musicale “inclusivo” in cui tutti i bambini e le bambine possano esprimersi attraverso la musica, la danza e il canto rispettando i propri tempi fisiologici, psicologici ed emotivi.

 

La struttura del laboratorio musicale

Gli incontri di Note in Pam Pam® hanno visto come protagonisti principali i bambini della fascia di età 0-6 anni e i loro genitori.

Sono stati incontri proficui, non solo sul piano didattico, ma soprattutto per gli aspetti relazionali. Nonostante il forte caldo cha ha caratterizzato i mesi di giugno e luglio, tutti i mercoledì erano presenti agli incontri, mamme, papà e bambini.

L’immagine dei loro sorrisi, dei loro occhi curiosi, delle loro voci che riempivano lo spazio dell’aula; l’attenzione e l’ascolto da parte dei bambini e il desiderio dei genitori di partecipare attivamente, ha reso gli incontri di Note in Pam Pam® un luogo musicale in cui la sfera genitoriale è entrata in profonda relazione con i propri figli attraverso il canale della musica.

Ma cosa prevedono in pratica gli incontri di Note in Pam Pam®?

Durante i corsi di musica in fasce® e sviluppo musicalità® osserviamo i bambini più piccoli sdraiati su un tappeto in mezzo all’aula che appare vuota di qualsiasi oggetto, ma ricca di tante melodie cantate dalla guida e dai genitori, mentrei bambini in grado di mantenere la posizione seduta o di gattonare si trovano in cerchio, accanto ai propri genitori o liberi di girare a loro piacimento.

Dinanzi al suono delle melodie tutti manifestano una intensa meraviglia e una profonda attenzione per l’evento musicale. I momenti di musica si alternano a momenti di silenzio da parte degli adulti: il silenzio è fondamentale per poter ascoltare tutte le risposte dei bambini, anche quelle più impercettibili e per dar loro la possibilità di assorbire competenze.

Le mamme e i papà sono seduti a terra insieme ai bambini, cantano, sorridono e arricchiscono i brani cantati con ostinati armonici, entrando anche loro in relazione non solo con i propri bambini, ma con l’intero cerchio musicale entro cui viaggiano e si intrecciano profonde emozioni.

Al linguaggio musicale si lega anche quello strumentale Orff-Schulwerk. La musica diventa così non solo ponte di trasmissione di competenze, ma un viaggio colorato nell’anima di adulti e bambini.

 

 

[1] Edwin Gordon: The Music Learning Theory for Newborn and Young Children, 1990