Se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante (proverbio del Burkina Faso)
L’équipe dello Spazio Mamme è da sempre impegnata a promuovere il progetto tra i servizi presenti sul territorio di Napoli per individuare nuovi attori da coinvolgere e al fine di realizzare una rete territoriale a supporto delle famiglie che frequentano lo Spazio. Gli interlocutori con cui lo staff sta lavorando per rendere sempre più visibili e condivisibili le buone prassi di intervento e di presa in carico sono le scuole, i servizi sociali territoriali, i pediatri e le pediatre, i consultori familiari, le associazioni del terzo settore, le Asl, gli ospedali, in particolare quelli pediatrici. Ogni servizio, per la propria competenza e area di responsabilità, aggiunge un pezzo che messo accanto agli altri produce un efficace supporto ai minori e alle loro famiglie: ognuno, seppur in modo diverso attraverso le proprie azioni, può prevenire e prendere in carico situazioni di maggiore fragilità e portarle all’attenzione della comunità di cura. Approfondiamo l’argomento con Ivana De Rosa, coordinatrice Spazio Mamme di Napoli Centro, per l’associazione Pianoterra ETS.
Attraverso le attività realizzate, si è avuto modo di rilevare alcune situazioni che sono state segnalate al servizio sociale competente e, attraverso la co-progettazione di interventi personalizzati, sono stati attivati interventi mirati di sostegno genitoriale e educativo. Portare la fascia 0-6 anni all’attenzione delle istituzioni deputate al lavoro di dialogo e accompagnamento sociale, come i servizi sociali territoriali, permette agli e alle assistenti sociali e a tutti gli operatori e le operatrici coinvolti di lavorare assieme, superando un’ottica emergenziale – che determina spesso interventi drastici e rigidi – e utilizzando forme di sostegno precoci e tempestive rivolte alle famiglie prima che la situazione degeneri e che la crescita e il benessere di bambine e bambini vengano compromessi.
La difficoltà principale in questo tipo di interventi, molto di più che al momento di attivare la collaborazione, emerge nel medio periodo, quando occorre trovare una procedura standard per mantenere nel tempo tali contatti e tali abitudini di lavoro. Anche e soprattutto in casi di grande complessità, con famiglie multiproblematiche, capita che una volta che l’operatrice dello Spazio Mamme ha attivato e reso effettivo il sostegno da parte dell’ente pubblico, poi il confronto vada esaurendosi nel tempo, a meno che non vi sia un nuovo intervento da parte della singola operatrice che l’ha generato. Ci si può ritrovare in situazioni di stallo nelle quali ci si rende conto che, quando è assente il referente istituzionale, si finisce per bloccare o rendere estremamente farraginosi la maggior parte dei processi.
Come rendere efficace una rete territoriale
Perché una rete sia realmente efficace è, quindi, fondamentale che coloro che la compongono riescano a trovare frequenti e stabili momenti di confronto per condividere strumenti di osservazione e di accompagnamento e creare una cultura della prevenzione condivisa tra i vari attori. L’analisi a 360 gradi dei bisogni e delle risorse delle famiglie, l’ascolto da parte di professionisti diversi favorisce l’intero percorso di presa in carico e rende possibile il sostegno, senza correre il rischio che si trasformi in mera assistenza e che non consegua un obiettivo di un sufficiente livello di autonomia da parte della famiglia. Parte centrale della rete è, peraltro, proprio la famiglia, che deve essere messa al centro degli interventi, che deve essere consapevole del processo che si attiva. In questo modo la persona sentirà di essere sostenuta e non inviata da un posto all’altro, sentirà la rete come una reale base di sostegno e non come una ragnatela ingarbugliata e soffocante nella quale non è possibile orientarsi e dalla quale non è semplice liberarsi.
Il lavoro dello Spazio Mamme con gli assistenti sociali del territorio
Per il rafforzamento e lo sviluppo della rete territoriale, l’équipe delle operatrici di progetto ha organizzato presso lo Spazio Mamme, lo scorso mese di febbraio, un incontro di presentazione dei servizi e delle attività a cui hanno partecipato 30 assistenti sociali dei Centri Servizi Sociali Territoriali del comune di Napoli e dei servizi dell’ASL Napoli 1 (tra cui molti nuovi assunti). L’incontro ha rappresentato una preziosa occasione di scambio e di confronto tra operatrici ed operatori del territorio di Napoli per l’individuazione, la definizione e la messa a sistema di sinergiche modalità di collaborazione volte ad una presa in carico integrata dei nuclei familiari più vulnerabili.
Lo sforzo e l’impegno che ha richiesto l’organizzazione di quest’iniziativa sono indicativi di quanto non sia scontato e “naturale” collaborare, uscendo dai propri uffici e incontrandosi per tessere insieme le maglie di questa rete, con la soddisfazione però di sentirsi dire alla fine dell’incontro “grazie perché mi avete restituito il senso del mio lavoro!”.
È solo in questo modo che la rete può funzionare, quando gli attori territoriali iniziano a dialogare tra loro, comprendendo di essere ciascuno anello di una stessa catena. Ma per fare questo ci vuole una regia, un impegno, un lavoro e degli investimenti. Dobbiamo cominciare a capire che la rete non si improvvisa e non può essere lasciata solo alla buona volontà.
Per maggiori approfondimenti sui diritti di bambini e bambine e sulla genitorialità responsiva consulta il sito di Save the Children.