Dal 1995 L’Orsa Maggiore promuove il benessere familiare e la prevenzione del maltrattamento infantile, attraverso interventi rivolti a nuclei familiari in situazioni di fragilità; tra questi l’Home Visiting (HV) è uno dei più significativi. Approfondiamo l’argomento con Olga Del Guercio, operatrice di Orsa Maggiore, cooperativa partner di Save the Children per le attività dello Spazio Mamme di Soccavo e del Polo Millegiorni di Caivano.
L’HV si fonda sulla relazione tra l’operatrice e i genitori. Si può capire quindi quanto questa relazione sia cruciale. Nel tempo, infatti, essa diventa il principale strumento di accompagnamento, poichè favorisce la richiesta di aiuto alle reti formali e informali, rende possibile la condivisione e sostiene la partecipazione dei genitori. Attraverso una buona relazione tra operatrice e genitori, oltre a contrastare l’isolamento della famiglia, si può rendere più solido il legame di accudimento e attaccamento tra genitori e figli/e.
Prossimità, relazionalità ed integrazione sono gli elementi principali degli interventi di home visiting socioeducativo. Affiancare la genitorialità vulnerabile nel contesto della casa, con interventi concentrati sul rafforzamento dei legami interni alla famiglia ed esterni ad essa, cioè con il territorio: questo è l’obiettivo principale degli interventi che vengono svolti con il supporto di un’équipe multidisciplinare che, a sua volta coinvolge, a seconda delle necessità, il sistema sociosanitario-educativo. In questo modo, l’operatrice non si sente mai sola, perché la sinergia permette di costruire percorsi personalizzati, coerenti e continuativi.
L’innovazione dell’Home Visiting è rappresentata dal cambio di prospettiva nel supporto alla genitorialità. Il percorso viene costruito insieme alle famiglie, partendo dalla loro domanda di aiuto. Questo processo di condivisione, rappresenta il passaggio da un modello di servizi “calati dall’alto” a un modello partecipato che riconosce potere e protagonismo ai genitori. L’HV è un approccio che si deve misurare, sia con la fragilità dei genitori, sia con le loro risorse. La costruzione della relazione con la famiglia rappresenta la base di una collaborazione fondata sulla fiducia reciproca, sulla partecipazione e sulla disponibilità al cambiamento.
Il lavoro con i genitori si sviluppa sostenendo e nutrendo le relazioni affettive, coinvolgendo l’intero sistema familiare e rafforzando la capacità di accedere autonomamente ai servizi territoriali, per favorire l’autonomia e la libera scelta dei genitori.
In questo quadro, gli interventi di home visiting realizzati dalle operatrici di Orsa Maggiore, utilizzano la tecnica della Video Interaction Guidance allo scopo di amplificare l’efficacia della semplice visita domiciliare. Si tratta di una tecnica che utilizza brevi videoclip di interazioni autentiche per evidenziare gli scambi positivi genitori-figli e i loro effetti, rafforzando i legami familiari, rendendoli nutrienti, accogliendo i genitori, promuovendo le loro risorse intorno a piccoli obiettivi, individuati attraverso l’esplorazione della domanda di aiuto.
Non va mai dimenticato, che nel lavoro di home visiting una priorità è rappresentata dalla tutela dell’operatrice coinvolta nelle visite domiciliari, che vive un delicato posizionamento all’interno della famiglia, in un setting a bassa soglia, che la espone, sia sul piano emotivo che su quello relazionale. L’équipe, il lavoro di rete, la formazione e la supervisione rappresentano i dispositivi per aiutare le operatrici a essere centrate sul focus del supporto ed a mantenere questo posizionamento.
L’intervento nei territori della città metropolitana di Napoli
L’Home Visiting è stata attivata in diversi territori della città metropolitana di Napoli, in particolare:
- Soccavo e Pianura (Comune di Napoli – Municipalità IX)
- Quarto e Marano, nell’area urbana dell’hinterland nord-occidentale
- Arzano, Casoria e Casavatore, nell’area di Napoli Nord.
L’accesso al percorso avviene tramite richiesta dei servizi presenti sul territorio — in particolare servizi sociali, consultori familiari, ospedali — e, in alcuni contesti, anche attraverso le parrocchie, che rappresentano un ulteriore punto di ascolto e di intercettazione dei bisogni delle famiglie.
Così, passo dopo passo, l’HV genera un linguaggio condiviso nella comunità, un nuovo modo di avvicinarsi e di incontrare i genitori, un cambiamento di sguardo che diventa prevenzione: non fare per, ma fare con. Il libro “Sostenere la genitorialità vulnerabile per prevenire il maltrattamento” (FrancoAngeli) approfondisce il modello, gli strumenti adottati e le evidenze maturate nel tempo.
Per maggiori approfondimenti sui diritti di bambini e bambine e sulla genitorialità responsiva consulta il sito di Save the Children.