Quanto pesa il senso di inadeguatezza nel ruolo genitoriale? Cosa fare per alleggerire il carico e creare un clima familiare di maggiore benessere per grandi e piccini? Molto spesso gli operatori e le operatrici del programma Fiocchi in Ospedale e degli Spazi Mamme di Save the Children si trovano ad affrontare questa tematica con i genitori e a dare consigli su come gestire la frustrazione e la fatica, come ci racconta Claudia Paraguai, coordinatrice Fiocchi in Ospedale Pescara.

 

Quante volte ci si sente genitori inadeguati, sbagliati, che “sbottano” con i figli?  Spesso subentra il senso  di colpa, ci si sente sopraffatti, impazienti, irritabili…

Si parla di carico mentale, cioè del fardello invisibile che deriva dal destreggiarsi tra la vita, il lavoro e le responsabilità della gestione della casa e della famiglia. A sobbarcarsi questo fardello sono, da sempre, prevalentemente le donne. 

Si tratta di un macigno che pesa il doppio, in quanto spesso invisibile e perché il carico mentale familiare e il peso della responsabilità di cura sono difficilmente misurabili. In più, si tratta di una responsabilità che, idealmente, dura per tutto l’arco della vita e che, durante i primi anni di vita dei propri figli e figlie, assume un peso spesso insostenibile.

Da un lato esistono, infatti, le cose da fare nell’ambito del lavoro domestico (pulire, cucinare, fare la spesa, fare il bucato, pagare le bollette…); e le cose da fare nell’ambito del lavoro di cura diretto ai  figli (trascorrere tempo con loro, seguirli nei compiti, portarli a scuola, provvedere ai loro bisogni di salute e educazione). A questi aspetti, spesso si aggiunge la cura di altri familiari bisognosi, di animali domestici o di genitori anziani e non autosufficienti. Infatti, se i nonni sono, da sempre, considerati come un supporto nella cura dei nipoti, sempre più spesso, con lo spostamento in avanti delle scelte riproduttive, i nonni sono troppo anziani per svolgere un’azione di sostegno e, anzi, sono bisognosi di assistenza loro stessi.  

Dall’altro lato, esistono le cose da pensare nell’ambito del lavoro domestico (pensare a che cosa comprare o cucinare, ricordarsi la scadenza di una bolletta, prendere l’appuntamento per il tagliando auto…); e le cose da pensare nell’ambito del lavoro di cura dei figli (riorganizzarsi quando si ammalano, prendere appuntamento dal pediatra, curare le relazioni con la scuola e con i coetanei, gestire le piccole e grandi crisi che attraversano la crescita. Tutto quello che riguarda le cose da pensare è praticamente invisibile perché non si tratta di un lavoro pratico quantificabile o delegabile. E proprio per questo è particolarmente faticoso e logorante.

 

Strategie di sopravvivenza: come essere genitori responsivi senza perdere di vista se stessi

Cosa fare, allora, per arginare il carico mentale e stare bene con se stessi e con i propri figli? Ecco alcune semplici strategie per gestire il tempo e la crescita personale:

  • Smetti di tenere le cose a mente non solo per i promemoria personali ma anche per quelli del nostro partner. Per i nostri reminder possiamo usare promemoria e agenda telefonici o cartacei e per quelli del partner lasciamo che si organizzi da solo/a.
  • Metti in chiaro i tuoi valori, basta sentirsi in colpa quando ci si dedica del tempo o si lavora, basta inseguire il un ideale astratto di perfezione. Impariamo a darci le giuste priorità. Preferisco irritarmi perché mio figlio non vuole mettere una maglia pulita, o tollerare il giudizio altrui quando vedrà mio figlio? Se la nostra priorità diventa il nostro benessere mentale tollereremo con le giuste ironia e pazienza le patacche sulla maglia!
  • Impara a dire di no e a delegare. Rinunceremo ad un po’ di “controllo” ma il nostro buon umore ne guadagnerà!

 

Per acquisire ulteriori informazioni visita il blog di Save the Children Italia, uno spazio di approfondimento tematico sui diritti di bambini e bambine e sulla genitorialità