Giovedì 23 novembre, nell’accogliente spazio del Distretto Sociale Opera Barolo di Torino, si è svolto il seminario di lavoro organizzato dalla Rete Fiocchi in Ospedale sul tema del maltrattamento nella prima infanzia. L’obiettivo era il confronto fra i protagonisti dell’azione di prevenzione, contrasto e presa in carico dei casi a rischio, possibili o accertati di maltrattamento e la formazione degli operatori dei servizi che si confrontano con tali realtà.

L’incontro è iniziato con gli interventi introduttivi di Maria Rosa Giolito (Direttore del Dipartimento materno infantile ASL, Città di Torino), che ha inquadrato il tema nelle sue criticità e dal punto di vista del lavoro svolto e in essere in ambito regionale, e Silvia Pirro (Politiche Sociali, Compagni di San Paolo) che ha ricordato l’impegno e le attività sul territorio nell’ambito della fascia di età 0-6 anni.

I lavori sono proseguiti con la partecipazione di Elena Coppo (pediatra coordinatrice dell’ambulatorio Bambi, Ospedale Regina Margherita, Torino) e Sara Simona Racalbuto (psicologa clinica e psicoterapeuta, ambulatorio Bambi), che hanno riportato il quadro clinico ed epidemiologico, gli aspetti da riconoscere e gestire, le difficoltà e problematiche da affrontare, con anche il contributo da parte della platea che ha espresso interrogativi e testimonianze sulla base dell’esperienza personale. Fabrizio Volpato (commissario Polizia Municipale di Torino e formatore del progetto “Dare voce al silenzio”) ha poi focalizzato l’attenzione sulle procedure di intercettazione e segnalazione, sulle differenze fra maltrattamento e pregiudizio, sul ruolo e posizione nei confronti della famiglia, cui è seguito un vivace dibattito rispetto per esempio alle difficoltà o zone d’ombra con situazioni problematiche di fronte alla segnalazione, e al lavoro e tempistiche dei tribunali. Ferdinando Ragazzon (pediatra, Associazione Culturale Pediatri) e Dario Merlino (psicoterapeuta, Cooperativa Paradigma, Torino) hanno infine riportato la loro esperienza concreta con indicazioni collegate a specifici casi o contesti, l’attenzione al dopo, alla presa in carico, alle tempistiche e all’importanza di protocolli di intervento (che comprendano i genitori e il contesto familiare) e della sinergia fra i diversi attori, sottolineando il ruolo cruciale di un’esperienza riparativa che impedisca conseguenze permanenti di tipo piscologico comportamentale.

La mattinata si è conclusa con la ripresa da parte di Francesca Marta (responsabile nazionale del progetto Fiocchi in Ospedale di Save the Children), moderatrice dell’incontro, dei temi principali toccati su cui riflettere e lavorare sul maltrattamento: le figure coinvolte, la centralità del contesto sociale e psicologico, i gesti chiave da compiere, le interazioni fra i diversi attori, i tempi di reazione e gestione e l’accelerazione identificato il trauma, il rischio e il pregiudizio e la loro distinzione, le violenze invisibili, l’attivazione di protocolli di intervento innovativi.

Nel pomeriggio si sono tenuti due incontri pratici di approfondimento tra gli operatori e le operatrici più direttamente coinvolti sul territorio nei servizi e progetti della Rete Fiocchi in Ospedale. Un gruppo ha identificato alcune priorità per le agende politiche, valorizzando anche l’esperienza dei moderatori del CISMAI e di Save the Children nelle attività di advocacy e di dialogo istituzionale. L’altro gruppo ha invece affrontato nel concreto alcuni casi e situazioni verificatesi nei servizi, per valutare con formatori esperti nella materia, sia interni sia esterni a Save the Children, quali fossero le azioni più efficaci e tempestive da mettere in atto.