La lingua è lo strumento attraverso il quale esprimiamo i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre idee. È un ponte che collega le persone e permette loro di comunicare in maniera efficace. Quando si tratta di cominciare a vivere in un nuovo paese o in una nuova comunità, la lingua ha ancora più una valenza centrale.

Le donne straniere, infatti, appena arrivate in Italia, restano spesso confinate nei ruoli di moglie e madre e trascorrono le loro giornate in casa, dedite alle attività domestiche e alla cura dei figli. Questa impossibilità/difficoltà di comunicazione con il nuovo contesto culturale rischia di destinarle alla solitudine, all’emarginazione e a rapporti limitati alla sfera amicale che possono determinare nel tempo isolamento e disagio esponendo loro e soprattutto i loro figli ad una maggiore vulnerabilità. Nell’ambito delle attività dello Spazio Mamme di Napoli Centro, l’associazione Pianoterra propone attività mirate a valorizzare la lingua come elemento di inclusione, come ci spiega in questo articolo Ivana De Rosa, coordinatrice del progetto.

Pianoterra propone il corso di italiano per donne straniere con minori fino ai 6 anni in cui le partecipanti possono, oltre che apprendere la lingua, essere informate e orientate sui servizi offerti dal territorio, ma soprattutto possono essere accolte in un luogo “caldo” grazie al quale stringere nuovi legami, uno spazio “di cura” in cui poter portare i bambini più piccoli non ancora inseriti a scuola. Il corso di italiano rappresenta, quindi, un’occasione per acquisire competenze linguistiche che permettano alle famiglie di origine straniera di prendere decisioni in maniera più consapevole per sé e per i propri figli e figlie.

Lavorare sull’autonomia e sulla capacità comunicativa vuole dire sostenere queste mamme a creare ponti con la scuola, con i servizi sanitari ed in generale con i servizi del territorio promuovendo – allo stesso tempo – il diritto alla salute, alla relazione ed allo studio per i figli e per le figlie. Sono proprio questi ponti a formare, assieme, la rete di sostegno che si intesse intorno alla famiglia, una rete di cui la famiglia è consapevole perché ha attivamente contribuito a formare, una rete che – quindi – sorregge e non intrappola.

 

Come è strutturato il corso di italiano per famiglie di origini straniere

Il corso d’italiano al quale partecipano le persone che frequentano lo Spazio Mamme è strutturato in maniera dinamica ed interattiva perché supera l’impostazione classica della lezione frontale e valorizza la circolarità e la simmetria.

I contenuti individuati si riferiscono ad argomenti utili, collegati a situazioni e attività della vita reale presentati attraverso esempi, immagini, fotografie, canzoni, cartine geografiche, liste della spesa e ricette culinarie dei vari paesi di provenienza. Le lezioni partono, quindi, dalla realtà quotidiana e si basano sui bisogni concreti e sulle preferenze delle persone coinvolte. Ognuna può, infatti, sollecitare una riflessione e contribuire allo svolgimento della lezione proponendo tematiche da trattare: ed ecco che il corso diventa anche uno scambio di conoscenze durante il quale le allieve “si trasformano” in docenti e rispondono al bisogno fondamentale di preservare, valorizzare e tramandare saperi e tradizioni della propria cultura di origine.

Integrarsi significa, infatti, saper trovare l’equilibrio tra “vecchio/proprio/familiare” e “nuovo/d’altri/sconosciuto” senza essere costrette ad abbandonare o negare i propri riferimenti culturali. È solo in questo modo che le madri potranno poi porsi, loro stesse, come canali di inclusione per i propri figli.

 

Per ulteriori approfondimenti sui diritti di bambine e bambini e sulla genitorialità consultate il blog di Save the Children.