L’apprendimento passa anche attraverso un luogo, una struttura adeguata, accogliente e inclusiva. È l’idea alla base delle Linee guida orientative per gli ambienti di apprendimento e per la didattica presentate dal Ministero dell’Istruzione. Il documento, dal titolo “Progettare, costruire e abitare la scuola”, fornisce indicazioni utili per realizzare e rinnovare gli istituti scolastici, anche grazie alle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le Linee guida definiscono le caratteristiche principali che una scuola per il futuro dovrebbe avere per essere non solo luogo di formazione, ma anche centro di socialità e presidio per il territorio di riferimento:
- Una scuola di qualità, con un’architettura che consenta a tutti di riconoscere il suo ruolo civico nel territorio.
- Una scuola a basso consumo, concepita con il più basso impatto ambientale possibile e con contenute necessità di manutenzione.
- Una scuola sostenibile, costruita con materiali eco-compatibili, di provenienza locale o riciclati. Una scuola aperta, un luogo permeabile con spazi accoglienti per la comunità anche oltre l’orario scolastico.
- Una scuola fra dentro e fuori, in cui gli spazi esterni, come cortili, terrazze, giardini pensili, siano anch’essi ambienti di formazione.
- Una scuola per apprendere meglio, in cui l’aula sia il fulcro di un sistema flessibile in grado di ospitare diverse configurazioni e allargarsi agli spazi limitrofi, a seconda dell’esigenze della didattica.
- Una scuola per chi ci lavora, in cui gli ambienti per il personale siano ripensati come risorse dell’azione educativa e favoriscano la co-progettazione.
- Una scuola per i cinque sensi, per favorire un apprendimento che coinvolga intenzionalmente corporeità e movimento, efficace e inclusivo.
- Una scuola connessa, con nuove tecnologie in tutti gli ambienti, stabili, veloci, sicure, protette e capillari.