Molti studi dimostrano che la plasticità cerebrale dei bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni fa sì che tutto quello che ruota intorno ad una lingua venga registrato in una zona del cervello che comprende la memoria implicita e a lungo termine: quindi una lingua appresa in questa età sarà percepita dal cervello umano come lingua madre, poiché resterà scolpita nella zona cerebrale che produce gli automatismi.

 

Ne parliamo con le operatrici dello Spazio Mamme di Bari – un progetto di Save the Children implementato dall’ A.p.S. Mama Happy che accompagna i genitori durante le tappe più importanti della crescita dei propri figli e promuove l’inclusione dei bambini tra 0 e 6 anni che vivono una situazione di marginalità.  L’A.P.S Mama Happy è partner della rete ZeroSei.

 

I vantaggi dell’apprendimento precoce di una lingua straniera
L’importanza della lingua inglese è ormai nota a tutti: apprendere una lingua straniera nella fascia d’età tra i 3 e i 6 anni è molto più semplice.

I principali vantaggi connessi ad un precoce apprendimento della lingua inglese riguardano principalmente lo sviluppo cognitivo e quello emozionale-relazionale, oltre a fornire benefici a livello di memoria e concentrazione.
Un altro vantaggio connesso all’apprendimento precoce è quello di promuovere un’apertura mentale: imparare una lingua vuol dire conoscere una cultura che parla, ragiona e, in ultima analisi, “vive” in modo diverso da noi.

 

Prima regola: rendere l’apprendimento divertente e piacevole
Affinché l’apprendimento della lingua inglese sia funzionale occorre fare in modo che sia divertente, naturale e quanto più possibile legato ad attività della vita quotidiana, offrendo ai bambini e alle bambine la possibilità di giocare e sperimentare.
Di qui, l’importanza di impostare attività finalizzate all’apprendimento che siano “a misura di bambino”, ovvero adeguate all’età dei piccoli allievi.

Tra gli strumenti più idonei e funzionali all’apprendimento, si dovrebbero privilegiare attività quali: il disegno (sfruttando così un apprendimento più veloce grazie all’associazione immagine/parola); ascolto di storie, canzoni, filastrocche; lettura di fiabe, fumetti; utilizzo di materiale multimediale lavori di gruppo (in modo da creare momenti di condivisione e apprendimento fra pari)

 

L’esperienza dello Spazio Mamme di Bari
Il corso di inglese che viene proposto all’interno della progettualità Spazio Mamme, destinato alla fascia d’età 3/5 anni, prende spunto da un metodo di insegnamento chiamato “Little Ones”, pensato specificatamente per i bambini della scuola dell’infanzia.
La durata media di una lezione è di 50 minuti e parte dall’ascolto di una storia molto semplice in lingua inglese, meglio se già conosciuta dai bambini e dalle bambine, in maniera che possano capirne il senso pur non conoscendo i singoli termini.
Il primo modulo ha previsto la lettura del libro “Il bruco Maisazio”, un classico della letteratura per l’infanzia: ai bambini e alle bambine sono stati proposti disegni tratti dal libro e modificati per renderli interattivi. Al termine della lettura, che è stata riproposta all’inizio di ogni incontro al fine di sfruttare l’importanza della ripetizione per fissare i termini, si è proceduto con l’approfondimento di una tematica; in questo caso è stato possibile affrontarne diverse tematiche come numeri, colori, animali e stagioni.
In seguito all’ascolto della storia, ogni bambino e bambina insieme al proprio genitore e con in supporto dell’educatrice, ha realizzato un gioco da portare a casa al fine di potersi esercitare in maniera meno didattica possibile.
Ogni incontro si è concluso con una canzone inerente la tematica trattata.

Nei prossimi moduli verranno inserite attività di role playing, altro strumento fondamentale per lo sviluppo delle competenze linguistiche, proprio perché sfruttano un’altra modalità tipica del gioco infantile che è quella del “fare finta di…”: l’attività di drammatizzazione susciterà l’osservazione, la riflessione e lo spirito critico oltre a stimolare la capacità critica del bambino e della bambina e facilitare l’espressione del sé”.

 

Per acquisite ulteriori informazioni collegati al blog di Save the Children Italia, uno spazio di approfondimento tematico dedicato alle famiglie e non solo.