La città metropolitana di Bari, dove le disuguaglianze sociali, educative ed economiche si intrecciano spesso con fragilità familiari e difficoltà di accesso ai servizi, è un esempio virtuoso, nel panorama nazionale, di costruzione di una rete di cura per i bambini e le bambine nei primi anni di vita.  

In questo contesto si inserisce, tra altri progetti territoriali, Fiocchi in Ospedale, promosso da Save the Children in collaborazione con la sede locale della rete nazionale del Melograno, Centro Informazione Maternità e Nascita, che ha saputo trasformare il presidio ospedaliero (il progetto opera sia al Policlinico che al San Paolo) in un nodo centrale di una rete territoriale di sostegno e accompagnamento per le famiglie più fragili.

Del lavoro di rete sul territorio di Bari ci parla, in questo contributo, Palma Rosa Macina, Psicologa di Fiocchi in Ospedale Bari San Paolo e Policlinico per l’associazione Il Melograno.

Il progetto Fiocchi in Ospedale, attivo presso l’Azienda Ospedaliera Policlinico e l’Ospedale San Paolo di Bari, nasce con l’obiettivo di garantire ai bambini e alle bambine, sin dalla nascita, un ambiente accogliente e protetto.

La nascita di un figlio, infatti, è un momento importante nella vita di una famiglia, oltre che nella vita della donna che è coinvolta fisicamente in prima persona. Si tratta di un evento che spezza equilibri e che può rivelare vulnerabilità personali, di coppia, sociali, economiche o psicologiche. Il progetto si propone, quindi, di offrire un accompagnamento personalizzato ai futuri e neogenitori e alle loro famiglie, favorendo l’accesso a servizi educativi, sanitari e di sostegno alla genitorialità.

 

Lavorare in rete con il territorio

La capacità di Fiocchi in Ospedale – che costituisce poi la sua ricchezza – è quella di lavorare in rete con il territorio in una logica di corresponsabilità e integrazione tra attori pubblici, privati e del terzo settore. Il progetto, infatti, si articola in una fitta collaborazione con servizi sociali comunali, consultori familiari dell’ASL Bari, comunità di seconda accoglienza per immigrati, asili nido e servizi educativi 0-6, centri antiviolenza, organizzazioni di volontariato e cooperative sociali, scuole dell’infanzia, mediatori culturali e sportelli di orientamento, CAF e centri per l’impiego, ma anche parrocchie, centri di ascolto e altri servizi di tipo solidaristico e di pronta accoglienza.

Questa sinergia permette di costruire percorsi individualizzati di accompagnamento, rispondendo, per quanto possibile, a problematiche anche molto complesse, quali povertà materiale e alloggiativa, povertà educativa, isolamento sociale, violenza domestica o mancanza di un supporto familiare adeguato e/o di una comunità di riferimento.

Non si tratta solo di intervenire su situazioni di emergenza, ma di offrire ascolto attivo, accompagnamento, orientamento e sostegno che mirano a favorire il raggiungimento della piena autonomia, o almeno di un livello accettabile di autodeterminazione. Per questo, il progetto offre anche orientamento ai servizi, accompagnamento a visite pediatriche, supporto materiale, ma soprattutto un posto sicuro dove potersi raccontare, potersi sentire meno soli e vivere momenti e spazi di condivisione con altre mamme, papà, genitori e altri adulti che si prendono cura delle e dei bambini. Un valore aggiunto è rappresentato anche dalla possibilità di fare incontri domiciliari multiprofessionali (ostetrico e socioeducativo), che permettono di entrare con rispetto, ma anche con uno sguardo attento, nell’ambiente domestico dove il nucleo familiare e i neogenitori vivono la loro relazione di cura nella piena libertà.  

L’attività del progetto e la buona collaborazione sul territorio dimostrano come la cura e la protezione dei più piccoli debbano essere una responsabilità condivisa tra istituzioni sanitarie, educative e sociali. Tutti conoscono il saggio detto africano: “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”! E questo è ancora più vero e sfidante, quando la realtà in cui si cresce è così complessa, convulsa, performativa e polarizzata come quella in cui viviamo in quest’epoca

In una fase storica in cui la natalità è in costante calo e le famiglie vivono trasformazioni profonde, Fiocchi in Ospedale dimostra come sia possibile promuovere una cultura della cura basata su prossimità, collaborazione e continuità. La Città Metropolitana di Bari si sta configurando come un laboratorio di grande attenzione e innovazione sociale dove l’investimento sulla prima infanzia non è solo un dovere etico, ma una scelta strategica per il futuro: bambini e bambine che crescono in contesti protetti, ascoltati e valorizzati, saranno adulti più consapevoli, non violenti, rispettosi delle persone, resilienti e capaci di restituire valore alla società.

 

Per maggiori approfondimenti sui diritti di bambini e bambine e sulla genitorialità responsiva consulta il sito di Save the Children.