Anche quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’adolescenza, Save the Children ha presentato l’ Atlante dell’infanzia a rischio. L’edizione 2022 della pubblicazione, dal titolo “Come stai?”, è focalizzata sull’impatto che le disuguaglianze socioeconomiche, educative e territoriali hanno su salute e benessere psico-fisico dei bambini.

“Abbiamo voluto dedicare l’Atlante del 2022 alla salute perché è necessario assicurare a tutti i bambini e gli adolescenti una rete di servizi di prevenzione e cura all’altezza delle necessità, superando le gravi disuguaglianze territoriali che oggi incidono sul sistema. Nel panorama mondiale, il nostro servizio sanitario nazionale si posiziona come una eccellenza per la cura dei bambini, ma questo non deve spingerci ad ignorare i divari e le criticità che la pandemia ha contribuito ad accentuare.  Al tempo stesso, i dati dell’Atlante mostrano la necessità di mettere la salute dei bambini al centro di tutte le scelte politiche, dalla tutela dell’ambiente urbano alle mense scolastiche, fino agli spazi per lo sport e il movimento, con una particolare attenzione al tema della salute mentale degli adolescenti, fortemente colpiti dalla pandemia. Questo impegno è ancor più urgente oggi, in un Paese che attraversa una difficile fase economica e che ha toccato il picco di quasi un milione e 400mila bambini in povertà assoluta. Per molti di loro, la povertà materiale ed educativa si traduce anche in povertà di salute e occorre fare di tutto per spezzare questo circolo vizioso, orientando le risorse disponibili sui territori che maggiormente soffrono queste difficoltà” ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia.

La scommessa dei mille giorni

La prima parte dell’Atlante è dedicata a scandagliare, attraverso dati, mappe e testimonianze, lo stato di salute dei bambini e delle bambine dal concepimento fino al compimento dei due anni di vita. Si parla dei primi mille giorni, quelli durante i quali il bambino o la bambina entrano a contatto con tanti fattori ambientali che possono interferire con il suo sviluppo e condizionare il suo benessere.

Le esperienze durante la gravidanza e fino ai due anni di vita influenzano, infatti, lo stato di salute, l’apprendimento, così come il benessere sociale ed emotivo con effetti che durano per l’intera infanzia e fino all’adolescenza e all’età adulta. Per esempio, è stato dimostrato che alcuni interventi precoci sono in grado di migliorare la salute cardiovascolare dell’adulto e che le competenze interpersonali – promosse attraverso una relazione sicura e affettuosa con i genitori – generano empatia e autocontrollo che inibiscono comportamenti antisociali e la violenza.

La maggior parte delle situazioni critiche in questa fase cruciale sembra essere legata alle difficoltà socioeconomiche dei genitori, con evidenti disuguaglianze territoriali e non solo. Tra il 2020 e il 2021, l’incidenza della povertà assoluta per le famiglie con 3 o più figli minorenni è ancora aumentata, dal 19,8 al 20,4%, raggiungendo un valore triplo rispetto alle famiglie con un solo figlio minorenne, e la povertà relativa colpisce 2 famiglie con figli minori su 5 in Campania a fronte di 1 su 6 al nord. Pesa anche il fattore legato alla cittadinanza: il 16,3% delle donne partorienti senza cittadinanza italiana effettua meno di cinque visite mediche durante la gravidanza, contro il 3,8% delle donne italiane, spesso il primo controllo ginecologico avviene solo dopo la dodicesima settimana di gestazione (12,5% contro 3,8% per le italiane) e si effettua una sola ecografia ostetrica (3,8% contro 1%).  

L’accesso alle cure e il sostegno alla genitorialità sono allora determinanti per ridurre i fattori di rischio e rafforzare quelli di protezione e di stimolo che avranno un impatto positivo dalla nascita del bambino fino all’età adulta. In attesa dell’attuazione degli investimenti del  PNRR per i servizi per la prima infanzia, solo il 13,7% dei bambini dei bambini sotto i 3 anni accede agli asili nido pubblici e convenzionati, con una forbice che va dal 2,8% della Calabria al 28,4% dell’Emilia Romagna, e la spesa pro-capite dei Comuni si limita in media a 909 euro, e se raggiunge addirittura 2.617 euro nella Provincia Autonoma di Trento o 1.996 in Emilia Romagna, al sud non supera i 600 euro e va dai 570 della Sardegna al picco negativo dei 110 euro della Calabria.   

 

Le richieste di Save the Children per migliorare lo stato di salute di bambini e bambine

Tra le richieste più urgenti dell’Organizzazione attivare le  nuove Case della Comunità finanziate dal PNRR come presidio per la salute dell’infanzia e dell’adolescenza, colmare il gap di 1.400 pediatri che mancano all’appello per assicurare il sevizio a tutti i bambini, garantire in tutte le Regioni i più avanzati screening neonatali, ma anche  assicurare la mensa scolastica e attività sportive gratuite per combattere povertà alimentare e promuovere sani stili di vita. 

“Il PNRR prevede un investimento significativo sulla Missione Salute (più di 15 miliardi) e disegna una riforma della sanità territoriale che può rispondere a molte delle criticità rilevate dall’Atlante. A partire dalle Case della Comunità che potrebbero diventare il fulcro di una nuova rete integrata con i servizi sociali ed educativi, sostenuta dal rilancio dei Consultori e dei servizi per la salute minorile, da costruire con la partecipazione dei cittadini. Ma perché questo sia possibile è indispensabile accompagnare l’investimento sulle strutture ad un investimento di lungo periodo sulle risorse umane ed è necessario colmare in primo luogo le gravissime disuguaglianze di accesso ai servizi che oggi vediamo esplodere nelle aree più deprivate del Paese, con liste di attesa di anni per accedere a servizi di riabilitazione per l’infanzia, bambini senza pediatra, adolescenti che entrano nei reparti di emergenza psichiatrica dopo aver inutilmente cercato un servizio territoriale cui rivolgersi per tempo. Sono queste e tante altre, in carne ed ossa, le domande di salute che attendono risposta. ll diritto alla salute dei bambini, delle bambine e degli adolescenti impone scelte coraggiose per il rilancio di un servizio sanitario nazionale che ha spinto in tanti anni l’Italia ai primi posti nel panorama mondiale e che fa dell’universalità di accesso un principio fondamentale. Il superamento delle disuguaglianze nella salute dei bambini è un investimento di lungo termine, ma preziosissimo, perché sappiamo che se si cambia l’inizio della storia, si può cambiare tutta la storia.” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. 

 

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